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Crolla la fiducia nel premier: in 6 mesi persi 20 punti

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itall'istituto Ipr Marketing su un campione di mille intervistati: se a luglio gli italiani che avevano molta o abbastanza fiducia in lui erano il 58 per cento e quelli che ne avevano poca erano il 37 per cento, oggi (la rilevazione è stata fatta il 15 gennaio con il sistema C.a.t.i)) la situazione è completamente rovesciata: il 57% si fida poco o nulla del Presidente del consiglio e solo il 38 per cento ne ha abbastanza. Un tracollo che colpisce anche il governo nel suo complesso, anche se l'esecutivo recupera qualcosa nell'ultimo mese: nel sondaggio del 12 dicembre 2006 quelli che avevano molta o abbastanza fiducia erano il 38 per cento, a gennaio sono saliti al 42 per cento. Ed è la prima inversione di tendenza dopo un calo costante nell'arco di tutte le rilevazioni mensili da luglio a oggi. Stessa inversione di tendenza anche per la maggior parte dei ministri che, dopo una costante flessione a gennaio per le prima volta sembrano aver recuperato un po' di stima da parte degli italiani. Nessuna chance, invece, per Prodi: anche nel rilevamento mensile cala di ben 4 punti, passando dal 42 per cento del sondaggio di dicembre al 38% di quello di gennaio. Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'economia, condivide il destino del presidente del consiglio: nel giudizio degli italiani è quello che riscuote meno fiducia di tutti, insieme al ministro per i trasporti Alessandro Bianchi: entrambi «conquistano» solo il 30 per cento. Ma per Padoa Schioppa il tracollo è drammatico: a luglio il 71 per cento dei cittadini era ancora disposto ad accordagli fiducia. La Finanziaria ha fatto il resto. Tra i ministri il responsabile della Farnesina Massimo D'Alema è quello che riscuote la maggiore fiducia da parte degli italiani (66%), mentre Emma Bonino, ministro per le politiche comunitarie, si piazza al secondo posto. L'esponente radicale, infatti guadagna 4 punti (58%) e sorpassa il titolare del ministero dei trasporti Antonio Di Pietro, che comunque riscuote la stima del 57 per cento dei cittadini. In salita, nonostante le ultime inchieste choc sugli ospedali, Livia Turco, ministro della Salute che conquista 5 punti di fiducia in più (57%) e affianca il responsabile del ministero delle Infrastrutture. Cresce di due punti anche Barbara Pollastrini, responsabile delle Pari Opportunità (56%), che precede Pierluigi Bersani, in crescita di 5 punti. Il miglior risultato di crescita è di Fabio Mussi, responsabile del ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica: +6 a gennaio rispetto al mese precedente, attestandosi al 50 per cento. cala invece Giuliano Amato, che dal 63 per cento di fiducia della rilevazione di luglio è passato al 56 per cento. Il sondaggio dell'istituto diretto da Antonio Noto prende in considerazione anche i partiti però solo nell'arco degli ultimi due mesi: la prima rilevazione è del 14 novembre, l'ultima a gennaio. Nel biennio sono solo le «ali» estreme delle due coalizioni a guadagnare fiducia negli elettori: nel centrodestra la Lega Nord, che conquista 3 punti in percentuale, passando dal 19 al 21 per cento; nel centrosinistra i Verdi (+2), Rifondazione Comunista (+7), Comunisti italiani (+5) e i Radicali (+2). In assoluto a gennaio i partiti che convincono maggiormente gli italiani sono Alleanza Nazionale (46%), Forza Italia (44%) e i Ds (42%). Segue la Margherita, con il 39 per cento, l'Udc con il 36 e l'Italia dei Valori (34%). Ultimi l'Udeur con il 16 per cento e lo Sdi con l'8 per cento. Pa. Zap.

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