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I deputati azzurri dopo la concessione della libertà all'ex brigatista: Mastella mandi gli ispettori

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La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma di concederle la libertà condizionata (era condannata a tre ergastoli), continua a dividere i familiari delle vittime e il mondo politico. Così i deputati di Forza Italia Isabella Bertolini e Enrico Costa hanno sollecitato, in un'interrogazione al ministro della Giustizia Clemente Mastella, l'invio di ispettori ministeriali presso il Tribunale di sorveglianza di Roma, per «fare piena luce sulla concessione della libertà vigilata alla brigatista rossa Barbara Balzerani». I due esponenti azzurri hanno spiegato in una nota di aver avanzato questa richiesta dopo l'accorato documento inviato da Lorenzo Conti, figlio dell'ex sindaco di Firenze Lando, assassinato dalle Br. «Conti - riferiscono Bertolini e Costa - da 20 anni sta attendendo di conoscere chi materialmente abbia ucciso il padre e pone una serie di inquietanti quesiti. Chiede, ad esempio, perché vi sia tanta attenzione con questo governo ai terroristi, ex terroristi e familiari». «Inoltre - continuano - lamenta il fatto che il Tribunale di Roma non lo abbia ascoltato, a differenza di altri parenti di vittime, posto che la Balzerani aveva pubblicamente rivendicato alla sua organizzazione l'assassinio del padre ed aveva definito Lando Conti "trafficante d'armi" e uno degli esponenti di spicco del "partito della guerra", evidenziando come il suo omicidio si inserisse "magistralmente all'interno del programma della nostra organizzazione"». Al momento, però, da via Arenula non è arrivata nessuna risposta. In compenso, nel dibattito, si è inserito l'ex procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna che ha espresso il proprio convincimento che si «debba andare verso una pacificazione». «Spero che la Balzerani abbia cambiato idea - ha detto Vigna -. Lo hanno fatto tanti brigatisti e tanti terroristi. Penso che abbia compiuto una revisione politica di quello che lei pensava essere un agire politico e non lo era. C'è stato un revisionismo e questo mi sembra una cosa buona». E mentre la diretta interessata, in un'intervista alla Stampa, evita qualsiasi commento, i famigliari delle vittime delle Br si dividono. «Non ho niente da dirle - commenta sul Corriere della Sera Mariapia Zizzi, sorella del caposcorta di Aldo Moro -. Certo, anche Agnese Moro abbracciò Franceschini dicendo che avave assoluto rispetto per la sua politica andata male. Beh, io no, nessun rispetto». Di tutt'altro parere Mario Tuttobene, giudice presso il Tribunale di Genova e figlio di Emanuele, tenente colonnello dei carabinieri trucidato dalle Br nel 1980, che su Repubblica commenta: «Barbara Balzerani è stata a suo tempo arrestata e processata. Oggi ottiene la libertà condizionata, benissimo: non ci trovo nulla di strano».

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