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Verso la fiducia anche a Palazzo Madama

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A far intendere che si fa sempre più concreta l'intenzione del governo, la capogruppo dell'Ulivo a palazzo Madama, Anna Finocchiaro, che risponde lapidaria «immagino di sì», qualche minuto dopo avere appreso che la Commissione Bilancio non era riuscita a licenziare il testo per via dell'ostruzionismo dell'opposizione. La questione della fiducia probabilmente verrà autorizzata da un Consiglio dei Ministri convocato per questa mattina e la manovra arriverà dunque in Aula nel testo licenziato dalla Camera. A differenza di quanto previsto alla Camera, non essendoci il via libera della Commissione, il testo del provvedimento andrà all'esame di Palazzo Madama così come uscito da Montecitorio. In pratica, decadono tutte le modifiche approvate in Commissione. Ma il governo e la maggioranza le possono ugualmente reintrodurre nel maxiemendamento. Per il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, la strada della fiducia sembra ormai tracciata. «Mi sembra che l'opposizione ancora una volta invece di fare delle proposte al Senato, presenti centinaia e centinaia di emendamenti per impedire di andare avanti con la discussione. E quindi - sostiene Pecoraro Scanio - come è successo in passato quando noi presentavamo gli emendamenti e il centrodestra metteva la fiducia, vuol dire che chiederemo la fiducia anche al Senato». Tuttavia, l'ostruzionismo della Cdl non sembrerebbe essere l'unico motivo per il ricorso alla fiducia per l'approvazione della Finanziaria in Senato. «L'intenzione del governo è arrivare a un testo che non si discosti da quello che si sarebbe avuto con l'espressione del voto. Questo, però - precisa il sottosegretario all'Economia, Nicola Sartor - non significa che ci sarà il parere favorevole su tutto quello che è stato proposto in cabina di regia. Ci sarà un confronto con la maggioranza sul testo sia per quanto riguarda gli oneri sia sugli emendamenti che non comportano maggiori oneri ma che potrebbero toccare l'essenza di qualche impostazione della Finanziaria, quindi non tutti gli emendamenti presentati in cabina di regia si tradurranno in commi del maxiemendamento». Sul piede di guerra, ovviamente, la Cdl. «È la prima volta - commenta il senatore di Fi, Giuseppe Vegas - che la Finanziaria non abbia mai compiuto nessun passaggio parlamentare: due mancati esami da parte delle commissione Bilancio di Camera e Senato, la fiducia alla Camera e adesso anche la fiducia al Senato. Insomma - denuncia - è un testo che passa sopra la testa del Parlamento e questo è un comportamento di una arroganza politica mai vista». Da parte sua, invece, la Lega ha criticato la Finanziaria perchè «è una manovra fatta per aiutare gli amici degli amici. Come le Siiq che sicuramente avranno sede a Torino», dice Andrea Polledri che non nasconde la preoccupazione del Carroccio per la politica fiscale intrapresa da Visco. Per Mario Baldassarri (An), «la notizia grave è che Visco conferma che il Governo continua a considerare solo 5 mld di entrate strutturali contro i 25 indicati nella sua tabella. Insomma - conclude- da stamattina l'aula discuterà di un bilancio falso».

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