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La polizia dà la sveglia a Casini

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Il leader dell'Udc è arivato a piazza Santi Apostoli all'ora di pranzo, reduce da un convegno a Montecitorio con Napolitano sul pensiero di Dossetti. Prima di salire sul palco una salva di fischi lo travolge. Per alcuni lunghi minuti tutta la piazza lo insulta: «Venduto», «Vergogna», «Tornatene a Palermo», «Te ne vai o no...» e ancora «Giuda», «Traditore», «Boia». Ma alla fine Casini riesce a salvarsi in corner, toccando i fatti di Genova, un tema caro all'uditorio. «Per affermare la vostra dignità - s'infervora Casini - non dobbiamo solo difendere i fondi che la Finanziaria ha tagliato ma respingere al mittente l'iniziativa dissennata di proporre una commissione di inchiesta sui fatti di Genova: non è possibile che in questo paese i criminali hanno diritto di cittadinanza e gli operatori della sicurezza vanno sotto processo». Scatta l'ovazione. Le stesse persone che pochi minuti prima gli avevano dato del «Giuda», ora lo ricoprono di applausi convinti. Dopo qualche minuto dalla sede di Forza Italia che si trova lì vicino arriva Sandro Bondi. I due hanno appena il tempo di una stretta di mano. Casini si congeda dalla piazza dopo lo show. E arriva il commento di Bondi: «Le nostre posizioni sono chiare, costruttive e disponibili. Più di questo non possiamo fare». Quanto a Casini, Bondi è affettuoso ma politicamente non cede di un millimetro: «Sono un suo amico e a Pier auguro tutto il bene possibile», però «il superamento della Cdl è possibile solo andando verso il traguardo del Partito delle Libertà. Non vedo altra prospettiva». In 70 mila alla manifestazione contro la Finanziaria che vuol chiudere questure, scuole e uffici e che ha previsto più di 1.300 licenziamenti. Oltre ai Sindacati autonomi di polizia (Sap), quelli della Forestale (Sapaf), della Penitenziaria (Sappe) e dei Vigili del Fuoco (Conapo) di tutta Italia, che hanno manifestato prima al Viminale e poi a piazza Santi Apostoli. Il corteo è stato aperto dalla «Consulta sicurezza» con il segretario generale del Sap, Filippo Saltamartini, del Sappe, Donato Capece, del Sapaf, Marco Moroni, del Conapo, Antonio Brizzi sulle note dell'Inno di Mameli, e lo sventolio dei Tricolore. Proteste anche «contro quella classe politica che ha candidato terroristi autori di omicidi di poliziotti a parlamentari e consulenti del ministero dell'Interno». A piazza del Viminale c'erano anche Fini, Roberto Maroni, Gasparri e Alemanno. Ieri sera il ministro ha sottolineato che sta «lavorando con i sindacati di polizia per aumentare i fondi in Senato».

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