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Sul palco della manifestazione a Roma non ci saranno i simboli dei partiti della Cdl

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La macchina organizzativa per la manifestazione della Casa delle Libertà del 2 dicembre a Roma marcia a pieno ritmo. Berlusconi non si è limitato a mandare una lettera ai deputati e ai coordinatori regionali ma sta telefonando a ciascuno per spronarlo a impegnarsi, a dare il massimo per la riuscita della manifestazione di protesta contro il governo. Dopo settimane di low profile, il Cavaliere ha intenzione di tornare a far sentire la sua voce. La manifestazione di Roma dovrebbe servire a ricompattare il fronte dell'opposizione, anche se l'Udc si è defilata, e a cavalcare il malcontento contro la Finanziaria. Tutto per preparare la grande sfida costituita del dibattito in Senato dove lo scarto tra i due schieramenti è risicatissimo. La consegna che viene da Arcore è di minimizzare in questa fase lo smarcamento dell'Udc. Tant'è che nello sfondo sul palco l'assenza dei simboli dei partiti servirà appunto a non rimarcare la scelta di Casini. «Quando Casini vedrà la folla che riusciremo a portare in piazza si mangerà le mani» sta dicendo il Cav ai suoi collaboratori. Ma il numero uno dell'Udc non si lascia intimidire e ieri ha ribadito che «il milione di persone in piazza sono un'operazione populista che rafforza Prodi». Forza Italia è convinta che se martedì la maggioranza dovesse andare sotto in Senato durante le prime votazioni del decreto fiscale, allora ci sarà un motivo in più per scendere in piazza. Il maggiore scoglio da superare in questa fase, tuttavia, è quello dei fondi per far riuscire al meglio l'appuntamento del 2 dicembre. I parlamentari sono stati chiamati a versare cash duemila euro a testa e lo stesso devono fare i consiglieri regionali. Il che significa oltre 500mila euro che Forza Italia mette sul piatto. Tutti i partiti si sono impegnati a versare una cifra al comitato unitario che si occupa dell'organizzazione: dovrebbe raggranellare altri 500mila euro per le spese indivisibili. Ovvero l'allestimento del palco nella piazza, le transenne, la sicurezza e una parte della promozione. La cifra non è elevata ed è probabile che i partiti decidano di fare uno sforzo aggiuntivo. I parlamentari poi dovranno provvedere a portare almeno 50 persone ciascuno e a tutte le spese dei trasferimenti. Forza Italia conta di far arrivare duemila pulman. Ogni partito sta mettendo a punto la campagna promozionale perché oltre ai classici simpatizzanti, la Cdl conta di raccogliere l'adesione dei propri simpatizzanti e dei delusi dell'Unione. Ed è su questi che, ha detto Berlusconi ai suoi, occorre lavorare. Come? Con una campagna quasi porta a porta, riallestendo i gazebo nelle principali città dove saranno volantinaggi per spiegare la «Finanziaria delle tasse» e invitare alla mobilitazione. Partiranno anche le affissioni sempre sul tema delle tasse. Berlusconi farà sentire la sua voce intervenendo sulle emittanti locali giacchè la legge non consente la presenza su tv e radio nazionali. Con la manifestazione il leader di Forza Italia si propone due obiettivi: riconfermare la sua capacità di mobilitare le masse e ribadire la sua indiscussa leadership di tutta la Cdl a dispetto delle velleità di Casini. Ma quello che preoccupa l'ex premier è il riscontro che la manifestazione riuscirà ad avere a livello mediatico. Il Cav teme una sorta di censura da parte del sistema televisivo e radiofonico «ormai colonizzato dalla sinistra» come va dicendo. Per questo i numeri dei partecipanti dovranno essere forti. Strabilianti.

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