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di GIANNI DI CAPUA IL CARDINALE Camillo Ruini difende con forza il Papa: la sua lezione a Ratisbona ...

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Ruini critica anche le reazioni italiane che hanno attribuito al Papa «responsabilità e errori» che non ha. Aprendo i lavori del consiglio permanente della Cei il cardinale Ruini si è schierato senza esitazioni con papa Ratzinger, spiegando il senso della lezione da questi tenuta davanti agli accademici tedeschi e sostenendo che non ne è stato compreso nè il contenuto nè lo spirito. «Suscita sorpresa e dolore - afferma Ruini - che alcune affermazioni siano state equivocate al punto da essere interpretate come un'offesa alla religione islamica e da condurre fino ad atti intimidatori ed inqualificabili minacce, forse addirittura a fornire il pretesto per l'abominevole assassinio di suor Leonella Sgorbati a Mogadiscio, mentre il Papa si proponeva di favorire un vero dialogo delle culture e delle religioni, un dialogo di cui abbiamo un così urgente bisogno, come è detto nella lezione stessa e come il cardinale segretario di Stato ha felicemente precisato nella sua dichiarazione di sabato scorso, fatta propria dal Santo Padre nell'Angelus di ieri (domenica, ndr)». Il porporato «deplora» inoltre «quelle interpretazioni, che - sottolinea - non mancano anche nel nostro Paese, le quali attribuiscono al Santo Padre responsabilità che assolutamente non ha o errori che non ha commesso e tendono a colpire la sua persona e il suo ministero». Nella «splendida lezione» all'università di Ratisbona, ha spiegato il presidente dei vescovi italiani, il Papa ha «potuto non soltanto proporre ma argomentare la verità, validità e attualità del cristianesimo». Considerando «l'entusiasmo con cui la Baviera e tutta la Germania hanno circondato Benedetto XVI», il suo vicario per Roma osserva come «la figura di questo Papa ha un'efficacia profonda per aprire una fase nuova, di rinnovato interesse, fiducia e adesione verso il cristianesimo e la Chiesa da parte del popolo tedesco e del tipo di cultura che lo caratterizza». Ruini ha toccato poi anche i temi di politica nazionale con un auspicio: «Governo e opposizione possono avviare un dialogo sereno e determinare un terreno di lavoro comune per riformare la seconda parte della Costituzione». Ha chiesto di collaborare anche sulla Finanziaria. Sulla bioetica ha auspicato che «in sede europea» possa essere rivista la decisione del consiglio dei ministri Ue sulla ricerca sulle staminali, già condannata dalla Cei a luglio. «In una prospettiva più ampia - ha commentato il presidente della Cei - desta grande preoccupazione la possibilità che logiche e solidarietà di tipo partitico prevalgano, anche tra i cattolici e tra quanti condividono una corretta concezione antropologica, sull'adesione concreta a quei "principi non negoziabili" che devono orientare le decisioni, anche e particolarmente di chi ha responsabilità politiche».

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