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I commercialisti romani affilano le armi

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A fare il punto sulle azioni in cantiere è Arnaldo Acquarelli, presidente dei commercialisti romani e membro del Cup della Capitale che sta organizzando forme di protesta per «sensibilizzare il Governo e i cittadini per arrivare a una riforma delle professioni concertata, completa e soprattutto equa». La guerra si preannuncia aspra. L'avvocatura è già in sciopero e lo rimarrà fino al 21 luglio prossimo. E nell'ultimo giorno previsto di astensione dalle udienze ci sarà anche una manifestazione di protesta a Roma che si annuncia al calor bianco. Anche gli altri ordini professionali comunque si stanno preparando alla lotta dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto che vuole liberalizzare il mondo professionale. «Questo è un primo passo verso la dissolvenza di fatto degli ordini professionali - denuncia Acquarelli - con il falso problema della nostra azione di ostacolo all'accesso dei giovani al mondo del lavoro e allo sviluppo dell'economia nazionale, non si tiene conto, invece, che l'accesso è liberissimo, visto che in Italia, ci sono un milione e ottocentomila professionisti iscritti agli ordini. Se poi aggiungiamo - spiega ancora Acquarelli - i professionisti iscritti in associazioni o presso le camere di commercio e che ammontano secondo il Censis a più di tre milioni di soggetti, non si capisce come si faccia a sostenere la mancata concorrenze delle prestazioni professionali. Un numero di iscritti che non viene eguagliato dalla somma dei professionisti di tutta l'Europa dei venticinque». Per Acquarelli inoltre non si deve dimenticare che già oggi si può liberamente scegliere, in molti casi, se servirsi di professionisti iscritti agli ordini o alle associazioni non ordinistiche. «Da non sottovalutare anche - aggiunge il presidente dei commercialisti romani - la questione sociale. È indubbio che ormai esiste una diffusa disoccupazione professionale e che se i numeri dei professionisti italiani fosse quello delle singole nazioni europee, avremmo tanti giovani e meno giovani disoccupati». Oggi intanto i dottori commercialisti, insieme agli altri liberi professionisti saranno ascoltati dalle commissioni congiunte Finanze e Bilancio del Senato. A palazzo Madama arriveranno gli ordini professionali (farmacisti, avvocati, commercialisti, notai) e il comitato unitario degli ordini dei collegi Professionali, il Cup. LU. BE.

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