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Seggi «blindati» contro la camorra a Napoli

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Forze dell'ordine a tutela della regolarità delle elezioni. Confermato il record dell'astensionismo

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Anche grazie al dispositivo di sicurezza senza precedenti voluto dal prefetto Renato Profili, memore della precedente esperienza (nel 2001 si registrarono risse, schede distrutte e raffiche di denunce): oltre 800 uomini sono stati aggiunti al normale spiegamento di forze dell'ordine (1.800 tra agenti e carabinieri) per controllare dentro e fuori 886 seggi elettorali. La cronaca ha fatto registrare solo due episodi degni di nota sul fronte della sicurezza: una ragazza sorpresa nel segreto della cabina elettorale a fotografare la scheda su cui aveva appena espresso la propria preferenza, e uno spacciatore di droga arrestato mentre portava un pacchetto di «roba» all'interno di un seggio. Nel pomeriggio lo stesso prefetto, assieme al questore Oscar Fioriolli e al comandante provinciale dei carabinieri Gaetano Maruccia, ha voluto controllare di persona l'andamento del voto in alcuni seggi «caldi» del centro storico. Così, dopo un summit cominciato alle 17 con i vertici delle forze dell'ordine per fare il punto della situazione, Profili ha svolto un breve giro nei seggi elettorali ubicati nei Quartieri Spagnoli, nella zona di via Duomo e dei Decumani, alla Sanità. La tranquillità delle operazioni di voto è stata anche dovuta al basso afflusso di elettori: alle 19 a Napoli aveva votato appena il 30,9% degli aventi diritto, dato nettamente inferiore a quello registrato nella precedente competizione per il Comune, quando l'affluenza si attestò alla stessa ora al 42,5%. Napoli si conferma la città con il più alto astensionismo, anche se il crollo nella partecipazione al voto è un dato comune a tutta Italia. Tra i sette candidati alla carica di sindaco, il primo a presentarsi al seggio è stato l'outsider Marco Rossi Doria, figlio del noto meridionalista. Alle 10 il «maestro di strada» (un progetto comunale contro l'abbandono scolastico) ha votato in via Giraudi. È lui l'ago della bilancia di questa competizione: la sua candidatura per protesta contro le mancate primarie nel centrosinistra rischia di togliere voti determinanti al sindaco uscente. Rosa Russo Iervolino, che confida almeno in una rimonta al ballottaggio, ha votato alle 12 in vico San Filippo, nel quartiere Chiaia. Poco lontano, nel Liceo Umberto, il Classico frequentato dall'alta borghesia della città, si è presentato a votare lo sfidante targato Cdl: l'ex questore Franco Malvano. Alle 15 si comincia lo scrutinio e si vedrà se Napoli ha davvero voglia di voltare pagina dopo 13 anni di amministrazioni di centrosinistra.

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