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Un duello con tanti colpi bassi

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I contendenti sono chiamati al punto d'onore. Il giudice del campo dà inizio al pubblico cerimoniale, introducendo i padrini ed affidando al professor Romano Prodi, reo-provocato, la scelta delle armi. «A colpi di serietà» dichiara Prodi. «E sia» acconsente Pier Silvio Berlusconi. Il professore impugna all'istante la sua serietà, sorridendo come un papa rinascimentale, senza labbra e senza denti, e la brandisce al vento con la «spinta» di chi ha alle spalle un ceto di grande blasone. «Con me non si sfugge, io ve la faccio pagare!» ci ammonisce. «Sei solo un borsaiolo» si difende Berlusconi. L'onesto Prodi arretra e si arruffa per l'offesa come un riccio da giardino, ma l'avversario non gli dà tregua, e mena fendenti con veemenza. Silvio Berlusconi, dopo aver respinto con energia il boomerang del cuneo fiscale, lo osserva compiaciuto mentre torna nella direzione di chi l'ha lanciato. Il cavaliere è fermo come un tronco, duro come una radice quadrata dell'Istat, ma i formalismi cui deve sottostare lo infastidiscono visibilmente, e sembra deciso a gettarsi nella macchia da un momento all'altro, pronto ad organizzare un'imboscata. Romano Prodi cerca di sciogliere i muscoli e i rotoli, arrampicandosi sulla pianta dell'Euro, ma il nemico è in agguato. «Bislacco!» è l'improvvisa scudisciata che cala sulla testa del professore. Il combattimento prosegue, con il lato sinistro del corsaletto di Prodi che lascia intravedere crepe preoccupanti, e con i contendenti determinati a fare i conti definitivamente. Il cavaliere indugia nei suoi assalti, esponendo un po' troppo il fianco all'opposizione, ma ha la risolutezza di chi è stato capace di mettere in fuga briganti «rivieraschi» provenienti da tutto il Mediterraneo. «Con te le canaglie facevano baldoria, io li ho cacciati, o richiamati all'ordine!» «Tu sei un nemico per la tua gente, tu sei un nemico per tutte le genti» - la replica del professore. Sul campo di battaglia schizza qualche goccia di saliva dalla bocca dei duellanti, ma nessuno dei due sembra ferito a morte. Il giudice del campo interrompe allora la contesa, annunciando solennemente l'inizio della tregua, grazie alla quale tirare il fiato. Una tregua tra uomini d'onore. Il tribunale del gentiluomo è ancora lontano dall'emettere la sua sentenza.

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