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Casini capolista in tutte le circoscrizioni

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UDC

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it,Erminia Mazzoni indica tre punti per il programma: «in primo luogo un programma di rilancio identitario del nostro paese, che passi attraverso la definizione di politiche che investano sui nosti valori fondanti: famiglia, solidarietà e sussidiarietà»; quindi «un piano di sviluppo nazionale che riesca a mettere insieme in maniera armonica la politica infrastrutturale, industriale, energetica ed economica»; infine, «una politica della giustizia che mantenga ferme le garanzie, ma che sia in grado di adeguare il sistema ai tempi di una società moderna». Mazzoni non si sbilancia in pronostici sui voti che il partito avrà, ma spiega che l'Udc conta di «ottenere il consenso della parte moderata del nostro paese, che ha delle forti titubanze nei confronti delle espressioni centriste del centro sinistra». Quanto a Casini, la deputata dell'Udc garantisce che «la nostra tensione è tutta protesa a sostenere l'impegno del nostro leader», anche se poi «sarà la capacità della politica a decidere sul ruolo di Casini». Mentre l'ex segretario Marco Follini «rimarrà in questa fase un'importante risorsa alla quale attingere per potenziare il nostro partito». Quanto alle tre punt della Cdl, Mazzoni sostiene che così «la coalizione è ricca e promettente, anche se oggi Berlusconi rimane il leader». «Ci sono pulsioni identitarie in tutti e due gli schieramenti, ma ci sono anche forze moderate che non sono immobiliste, coltivano prospettive di riforma e hanno la consapevolezza che alcune cose, non tutte, si possono e si devono fare assieme». Così l'ex segretario dell'Udc Marco Follini vede lo schieramento politico italiano. Ne ha parlato a Radio Uno, a proposito del patto dei 100 cento giorni proposto da Mario Monti dalle colonne del Corriere della Sera. «Vedo un'evidente contraddizione - ha detto Follini - tra gli argomenti che porta in campo Monti e gli argomenti che utilizzano le ali più estreme di tutti e due gli schieramenti politici. Io penso che un paese si governi dal centro, trovando delle forme di mediazione». «Penso ad un centro - ha aggiunto - che faccia le riforme, non ad un centro che gestisca e contempli il proprio immobilismo. La forza di un paese sta nella sua capacità di trovare un equilibrio».

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