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La Lega attacca. Casini fa retromarcia: «Non mi riferivo a Berlusconi». Il premier approva

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Maroni:

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Prima Follini ed ora Casini... Un virus che fa perdere un pò il valore della coalizione. Mi colpisce che ci sia chi vuol farsi del male». Roberto Maroni se la cava con una battuta. Una battuta che sembra lasciata cadere lì quasi per caso. Ma che fotografa una situazione: che cos'è l'Udc? Il virus della Cdl? Il bacillo che attacca tutto ciò che funziona? I.l microbo che divora le cellule sane, la coesione interna, la saldezza del centrodestra? E dove vuole arrivare? Vuole scavare il terreno attorno al leader della coalizione, Silvio Berlusconi? Di certo Maroni mette i punti sulle "i" e spiega che la Lega «non indica candidati ma parla solo di contenuti». «Siamo soddisfatti di Berlusconi - afferma - perché rispetta i patti. Se ci sarà una riedizione della Casa delle libertà, chiunque altro arrivi valuteremo la situazione, se partecipare ad un accordo della futura Casa delle libertà». Secondo il ministro del welfare questo governo «ha concluso la sua missione con l'approvazione della devolution». Un modo per dire: noi quello che vogliamo lo diciamo chiaramente. E Berlusconi non si discute. E Casini? Dopo aver detto domenica matina «basta agli illusionisti», in serata ha corretto facendo sapere che voleva dire «basta agli illusionismi». E ieri mattina ha di nuovo corretto la rotta ingranando drasticamente la retromarcia. Riabbracciando Berlusconi e conseguentemente finendo sotto attacco di Follini che lo invita a portare l'affondo sino alla fine. L'Udc è così. Contesta e critica la leadership e poi torna indietro. Una sorta di goccia cinese che punta a indebolire Berlusconi restandone alleato. E così, l'ultima sortita, l'ultimo strappo è già ricucito. Anzi, è tutto un equivoco. Da Barcellona dove ha partecipato al vertice Euromed, è lo stesso Silvio Berlusconi a tornare sulle dichiarazioni del presidente della Camera: «Mi sembra che Casini abbia chiarito, probabilmente ce l'aveva con la sinistra». Allo stesso tempo, il presidente del Consiglio esclude poi che il sistema proporzionale porti alla spaccatura del centrodestra: «È una cosa che non mi risulta. È la speranza di qualcuno...». Anzi, ha sottolineato l'inquilino di palazzo Chigi, «ho la certezza che andremo dagli elettori con il carniere pieno: con i programmi realizzati, le promesse mantenute e i programmi per il futuro». Ma non è tutto. Berlusconi si dice infatti «convinto che tutti i partiti (della Cdl, ndr) hanno interesse a dire il tanto fatto. Per quanto mi riguarda per la prima volta nella storia italiana è stato portato a termine un programma». Sono «un realizzatore, programmatico e concreto», ha detto il Cavaliere. Che non risparmia poi un affondo all'ex segretario del partito di via Due Macelli: «Ho realizzato (un programma, ndr) nonostante Follini e compagnia bella». E dunque, rimarca, «non temo nulla. Andremo avanti con l'operazione-verità, diremo agli italiani ciò che abbiamo fatto con orgoglio e cosa avrebbero fatto gli altri». A questo proposito, il Cavaliere ribadisce anche che farà «un nuovo contratto con gli italiani, più ampio dei cinque punti» di quello precendente sottoscritto nel salotto televisivo di Porta a Porta. Non manca una battuta sul programma dell'Unione: «Ho letto le proposte di alcuni esponenti della sinistra. Se quelli là sono i loro programmi, andiamo bene...», taglia corto Berlusconi. A smontare le polemiche ci pensa lo stesso Casini, che precisa: «Ieri (domenica, ndr) ho fatto un ragionamento di cui sono profondamente convinto: che non servono illusioni a questo Paese. Non mi passava nemmeno per l'anticamera del cervello di riferirmi a Berlusconi». Nonostante questo, però, l'esponente dell'Udc tiene a sottolineare: «Berlusconi è il leader del centrodestra, ma c'è competizione. Io farò la campagna per il mio partito e spero di prendere più voti degli altri. Comunque siamo d'accordo e in sintonia», assicura l'esponente centrista. Un chiarimento a distanza, quello tra Casini e Berlusconi, che non riporta tutt

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