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Vescovi: «Troppo business dietro la ricerca sulle cellule staminali»

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Parola di Angelo Vescovi, condirettore dell'Istituto per la ricerca sulle cellule staminali del San Raffaele di Milano. Un business che si spingerebbe fino al punto di ordinare alle grandi riviste scientifiche internazionali di non far passare lavori sulle staminali adulte. Vescovi ha lanciato la sua accusa da Milano nel corso di un incontro promosso dal fronte del «non voto» al referendum abrogativo della legge 40 sulla procreazione assistita, e nel quale è stato presentato il suo libro «La cura che viene da dentro». Il ricercatore ha sostenuto di aver scritto il libro per fare chiarezza su un argomento colmo di «distorsioni mostruose». Secondo Vescovi «perché la ricerca sulle embrionali dia dei frutti ci vorrà ancora molto tempo, mentre sono già disponibili parecchi buoni risultati di quella sulle cellule somatiche (adulte)». Ma per lo scienziato c'è un business enorme in questo campo, frutto di «interessi economici che sono rappresentati fin nel board del National Institute of Health (Nih)» degli Usa. Sempre secondo Vescovi «anche nelle grandi riviste scientifiche internazionali c'è l'ordine di non pubblicare lavori sulle cellule somatiche». Tutti i brevetti sulle cellule staminali embrionali sono stati depositati da tempo e non c'è più spazio per nuovi, ha sostenuto Vescovi, che invece propone di «puntare sulla ricerca sulle staminali embrionali ottenute senza sviluppare embrioni umani» e anche su quella che utilizza gli embrioni sovrannumerari: «Sono 300 mila in tutto il mondo - ha detto - e anche disponendone dell'1% se ne avrebbero 3000 e sarebbero più che sufficienti per anni e anni». Oltre a Vescovi sono intervenuti al convegno, il vicesindaco di Roma, Maria Pia Garavaglia e il rettore dell'università Cattolica Lorenzo Ornaghi, secondo cui «una parte del Paese ha alzato steccati dando un preciso significato ideologico allo strumento referendario», che invece «è povero, debole e improprio». Loris Brunetta, presidente della Fondazione che porta il suo nome, ha parlato invece a nome di tanti malati di malattie genetiche (egli stesso è talassemico) contrari a pratiche come la diagnosi preimpianto, e ha detto che «gli slogan utilizzati dalla campagna referendaria per il Sì illudono i malati». Successivamente, il professor Vescovi ha voluto fare alcune precisazioni su quanto affermato. «Non posso dire - ha detto - che ci sia un cartello delle riviste scientifiche per non far passare gli articoli sulle staminali somatiche. In realtà ho riferito di un caso particolare capitato purtroppo a me, con una precisa rivista scientifica di cui non faccio il nome».

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