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Alitalia e Melfi, Maroni «apre» ai cobas

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Dura reazione di Cgil, Cisl e Uil: è il governo con le sue incertezze che ha provocato il caos

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Intanto, la situazione negli aeroporti, in attesa dell'avvio della trattativa trilaterale governo-sindacati-Alitalia che parte oggi, e anche per effetto della precettazione disposta dal Prefetto di Roma, è andata migliorando: l'altro ieri la compagnia ha dovuto cancellare 224 voli, ieri 54 e a sera si prevedeva che oggi l'operativo dovrebbe essere regolare. Guai invece per il traffico ferroviario dove da questa sera: alle 21 parte lo sciopero nazionale dei ferrovieri indetto dal Sulta, organizzazione di base che agisce anche nel trasporto aereo. L'agitazione terminerà domani sera, e dovrebbe bloccare 1 treno su 3 della media e lunga percorrenza. Saranno assicurati i collegamenti Eurostar e Intercity tra Napoli, Roma e Milano. L'apertura del ministro Maroni ai Cobas ieri seppur non esplicita è comunque apparsa molto chiara. «Bisogna cominciare a tenere conto di quelle forme di rappresentanza sindacale che finora sono state considerate ai margini»., ha detto. Questa siglo,ha osservato il ministro «stanno dimostrando con il caso Alitalia e con il caso Melfi di essere più attive e più presenti tra i lavoratori, invece di sigle storiche che evidentemente, in queste situazioni almeno, dimostrano di non essere pienamente in grado di governare la situazione». Maroni fa notare che in questi due casi «il conflitto continua nonostante gli impegni presi dai sindacati. È evidente - ha detto - che non riescono a governare i lavoratori». Il modello di rappresentanza deve essere dunque ripensato perché «quando i sindacati prendono un impegno di fronte al governo di sospendere i blocchi e poi non riescono a mantenere questo impegno perchè i lavoratori si organizzano e vanno al di là della gestione stessa di tutte le rappresentanze sindacali si pone un problema serio di rappresentanza». Il sindacato reagisce con durezza. Il leader della Cisl Pezzotta ribatte che «Maroni è un ministro del Governo che ha ritardato il confronto con il sindacato, che ha creato problemi che sono quelli che abbiamo, per cui la più grande responsabilità di ciò che sta avvenendo è sua e se la assuma fino in fondo. Sono sconcertato dalle sue affermazioni. Se non vede la responsabilità del sindacato e del sindacato confederale, che ha organizzato e gestito la possibilità che all'Alitalia si tornasse a lavorare, mi sembra sia estremamente miope». «Però se il ministro Maroni - ha aggiunto - vuole qualcosa in più, noi siamo in grado di fare anche dell'altro, ci dica se vuole trovare la normalità o se vuole invece il casino e lo faremo: decida quello che vuole». Analoga la risposta della Cgil: «Nessun problema di rappresentanza sindacale: se le proteste escono dal controllo è per «mancanza di risposte» da parte del governo, dice il segretario organizzativo della Cgil, Mauro Guzzonato, mentre il numero uno della Uil Angeletti sottolinea che «la rappresentanza sindacale dei delegati è garantita dalle elezioni delle Rsu. Partecipa sempre l'80-90% degli aventi diritto». Infine, la Fiat di Melfi. La trattativa non è partita per l'aggressione subita da una delegata Cisl nei giorni scorsi. Oggi il direttivo nazionale della Fim-Cisl si riunirà nella città lucana mentre a Potenza è convocato il consiglio generale della Cisl della Basilicata.

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