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L'ex premier è testimone nell'oscura vicenda insieme con Dini e D'Alema

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Il presidente della Commissione europea sarà ascoltato sulle spie sovietiche in Italia Prodi sentito sul «dossier Mitrokhin»

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È stato il presidente della Commissione europea a confermare la sua disponibilità di massima per l'audizione a San Macuto. Presidente del Consiglio dal 17 maggio '96 al 9 ottobre '98, Prodi è uno dei tre premier, insieme a Dini, che lo ha preceduto a Palazzo Chigi, e a D'Alema, che gli è succeduto, ad essere stati interessati alla vicenda dell'archivio del colonnello del Kgb riguardante la rete di spie sovietiche in Italia. Le prime schede sulle informazioni rivelate da Mitrokhin sarebbero giunte al Sismi il 3 aprile 1995 e le ultime il 18 maggio 1999. Quindi in un arco di tempo in cui si sono avuti tre governi: Dini (gennaio 1995 - maggio 1996), Prodi ( maggio 1996 - ottobre 1998), D'Alema (ottobre 1998 - 18 dicembre 1999). Alla data dell'entrata in carica del governo D'Alema i rapporti inviati dai servizi segreti inglesi erano 236 su un totale di 261. La produzione informativa della fonte Impedian si sviluppò per quanto attiene l'Italia fra il 30 marzo 1995 e il 18 maggio 1999. Prima del 7 novembre 1995, durante il governo Dini, pervennero all'Italia 80 rapporti. Dopo il 7 novembre 1995 ne vennero inviati 72, per un totale di 152. Durante il governo Prodi, prima del 30 ottobre 1996, sono 23 i rapporti pervenuti. Dopo il 30 ottobre 1996, sono 61 i rapporti mandati dall'MI6 britannico, per un totale di 84. Durante il governo D'Alema, tra il 21 ottobre 1998 ed il 18 maggio 1999, 25 rapporti sono pervenuti da Londra al governo italiano. Nella sua audizione in commissione Mitrokhin l'ex capo dello Stato, Francesco Cossiga, disse che «i direttori dei servizi di sicurezza, Siracusa e Battelli, non informarono dell'esistenza del dossier Mitrokhin nè il presidente del Consiglio, Romano Prodi, nè il sottosegretario alla Presidenza, Enrico Micheli. Sono due bugiardi che vanno censurati dalla Commissione». Il presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta, Paolo Guzzanti, ha pecisato che «lunedì non sarà depositata alcuna relazione. Esiste solo una puntuale e dettagliata analisi schematica comparata di tutti i punti salienti dell'inchiesta».

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