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Sulla riduzione delle tasse «dobbiamo andare avanti».

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«In molti settori che pure continuano a crescre non si può tagliare», ha detto il ministro citando «salari, stipendi, interessi, pensioni, sanità. Tutti questi grandi comparti di spesa - ha ribadito - non possono e non devono essere toccati. Quindi gli italiani possono stare tranquilli. La riforma sarà finanziata con risorse che non vanno nel portafoglio dei cittadini e sarà finanziata con lo sviluppo dell'economia». Tremonti nel suo intervento ha ricordato che è stata già effettuata una riduzione dell'Irpef da 10.000 miliardi delle vecchie lire, «e non sono pochi, è la più grande riduzione che sia mai stata fatta», ha detto. Rilevando che ciò «non basta. Dobbiamo andare avanti» perché, ha spiegato, «non ci sono alternative. Se non si riducono le tasse non si mettono soldi nelle tasche degli italiani e i consumi non partono». Il ministro dell'Economia ha quindi aggiunto, «stiamo discutendo dentro il governo e la coalizione. Ci sono molte ipotesi di finanziamento della riforma fiscale» con economie e risorse che non sono ancora state definite. Quanto all'entità della riduzioen dipende da una serie di scelte che si possono e si devono fare. Non c'è nulla che abbia a che vedere con la campagna elettorale», ha sottolineato ribadendo che quelli attuali non sono tempi di manutenzione «ma di grandi cambiamenti». «Ho dovuto fare il condono fiscale perché era l'unico modo per tirar su soldi in un periodo non di vacche grasse». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tromonti, spiegando che «era meglio chiedere soldi in questo modo che tagliare sanità e pensioni. Era lo strumento meno peggio».

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