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Ghirelli: «Sul giornale di Alemanno comprammo solo spazi pubblicitari»

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Paolo Ghirelli, presidente e amministratore delegato della Bonatti - società di cui Calisto Tanzi detiene il 27% e il fratello Giovanni un altro 3%, oltre all'8% controllato direttamente dalla Parmalat - vuole fare chiarezza. La società da lui presieduta non ha mai finanziato il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno, il cui nome è stato tirato in ballo nei giorni scorsi dal quotidiano «Libero» che, sulla base dei verbali degli interrogatori a Tanzi, ha citato i nomi di politici che avrebbero goduto dei «favori» dell'ex patron dell'azienda di Collecchio. «Siamo un'impresa attiva per il 50% nel settore petrolifero in Italia e all'estero e per il 50% negli appalti pubblici in Italia (relativi a strade, dighe, acquedotti, depuratori) - spiega Paolo Ghirelli -. Volevamo farci conoscere non dal grande pubblico, ma dagli addetti ai lavori: ministeri, assessorati regionali, provinciali, comunali. Così, quando ne parlai con l'imprenditore Romano Bernardoni, con il quale frequento lo stesso hotel nei miei brevi soggiorni a Roma, mi suggerì di fare una campagna pubblicitaria su "Area", il mensile che politicamente fa capo al ministro Alemanno». Il progetto si è concretizzato nella «campagna di visibilità» sulla rivista, focalizzata sul settore idrico, considerato che, all'epoca, di temeva l'ennesima emergenza siccità in Sicilia: 12 pagine pubblicitarie dal titolo «Bonatti: una grande forza al servizio dell'acqua - Un'organizzazione pronta per vincere l'emergenza», nelle quali venivano presentate alcune delle opere realizzate dalla società in diverse regioni: dall'impianto di potabilizzazione in Puglia alla condotta d'acciaio in Calabria. «L'investimento pianificato nel 2003 - dichiara l'ingegner Ghirelli - è stato di 6.200 euro per 12 mesi, in totale 74.400 euro». Ma perché scegliere «Area»? «Non ci interessava avere una pagina sul "Corriere" o su "Repubblica" - risponde Ghirelli -. Noi non puntiamo sul grande pubblico, ma abbiamo bisogno di una controparte pubblica, in questo caso il ministero delle Politiche agricole e le Regioni - risponde Ghirelli -. Per questo motivo ho deciso, senza consultarmi con Tanzi, che non si è mai occupato della gestione della Bonatti, di avviare questa forma pubblicitaria». Dunque, solo pubblicità per farsi conoscere dal ministro Alemanno? «Da lui e dagli assessori regionali, provinciali, comunali della sua parte politica: volevamo acquisire visibilità nel mondo governativo - aggiunge il presidente e amministratore delegato della Bonatti - perché viviamo di appalti pubblici, ma non conosciamo il mondo romano. Così nacque l'idea di "Area". Nulla di più e, soprattutto, nulla di oscuro».

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