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«Basta con la caccia ai tecnici in squadra»

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Il titolare dell'Innovazione tecnologica Lucio Stanca, smentisce con decisione l'ipotesi di finire tra i ministri che potrebbero essere sacrificati alla ragion politica dopo la verifica di governo e invita tutti a guardare oltre oceano: «Ci sono grandi democrazie come gli Usa in cui i rappresentanti di governo sono tutti tecnici eccetto il presidente. E vengono chiamati proprio per la loro professionalità. Dovremmo prenderli ad esempio perchè anche da noi serve più osmosi tra società civile e politica. I tecnici quindi vanno aumentati e non eliminati». Nonostante la strenua difesa del ruolo di chi come lui non ha un seggio in Parlamento, Stanca insiste: «Ci tengo comunque a far sapere che la voce di una mia uscita di scena è completamente falsa e non trova riscontro in nessuna realtà. È evidente - spiega - che chi vuole avere un maggior peso nel governo, pensi ai ministri tecnici come i più facili da mettere nel mirino perché non hanno dietro un partito che li difende. Ma il rimpasto, invece, può non riguardarli affatto ed essere fatto peraltro in altri mille modi». Senza contare che c'è un'altra scusa utilizzata da chi ha intenzioni «chirurgiche» nei confronti dei ministri tecnici: «Giocare sull'equivoco della loro scarsa visibilità - dice - I tecnici, infatti, tendono nella maggior parte dei casi a impiegare le loro energie per fare piuttosto che per parlare». E infatti Stanca ha molto da elencare in proposito: «Per quanto riguarda la classifica della Commissione europea - dice - prima eravamo al dodicesimo posto nel e-Government. Ora siamo al nono. Ed è un fatto che pesa, considerato che in questo caso ad accorgersi di quanto fatto dall'Italia è stato un arbitro neutrale». Non solo. Fiore all'occhiello del ministro è anche «la legge su disabilità e tecnologie informatiche approvata all'unanimità dal Parlamento. Siamo i primi ad avere qualcosa del genere - spiega - Ed è una legge di grande civiltà e progresso perché dà diritto ai disabili di partecipare alla società moderna di informazione». E ancora: «Il governo ha anche lanciato l'iniziaitva del bonus Pc per i sedicenni e offerto facilitazioni a insegnanti e famiglie sotto i 15mila euro di reddito per avvicinare tutti gli italiani alle tecnologie digitali».

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