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Buttiglione: «Così non votiamo la riforma»

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Stia attento Bossi a ciò che dice». Il ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione replica a Umberto Bossi. «Vogliamo fare la riforma federalista, ma se ci aggredisce è evidente che non la faremo - afferma dunque Buttiglione - ma che la riforma federalista si faccia o no dipende da una sola cosa: la buona volontà, la compostezza e la capacità di Bossi di rispettare i suoi alleati». «Nessuno - aggiunge il ministro - può pensare che voteremo la riforma federalista in presenza di attacchi contro l'Udc e contro Casini, che non è la Madonna Pellegrina ma il Presidente della Camera e uno dei leader più prestigiosi della Cdl». Ma da Forza Italia arriva un'apertura: «È indubbia l'esigenza di una riflessione complessiva che tracci le linee della seconda fase della legislatura, facendo i conti con le conseguenze del mutato ciclo economico, e con gli aggiustamenti che si rendessero eventualmente necessari per venire incontro all'esistenza di problemi di vario tipo» dice il vicecoordinatore nazionale Fabrizio Cicchitto. Che ammonisce: «Gli esponenti della Cdl non devono mai dimenticare che nel 2001 la conflittualità interna al centrosinistra fu una delle ragioni della sua sconfitta». «Nella ricerca dell'identità delle varie forze politiche che fanno parte della Casa delle Libertà, peraltro legittima- dice ancora l'esponente azzurro - non bisogna mai dimenticare le ragioni di fondo dell'alleanza e anche il fatto che una parte cospicua di elettori preferisce la compattezza della coalizione e punisce l'eccesso di differenziazioni interne». «Riteniamo comunque - conclude Cicchitto - che le ragioni di unità della Cdl a partire dalle riforme istituzionali, dall'esigenza di ricostruire un autentico stato di diritto attraverso una riforma organica della giustizia, da una politica economica volta a ritrovare il cammino della crescita, siano largamente superiori rispetto ai temi del dibattito interno». Ringrazia Buttiglione: «Molto bene, è la prima volta che da un esponente di primo livello di Forza Italia emerge un consenso verso una nostra inquietudine e cioè verso il fatto che in una situazione mutata serve una riflessione comune su come adeguare la nostra rotta e dare quindi inizio alla seconda fase del governo». Follini invece è secco: «Non replico all'onorevole Bossi».

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