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Sofri, nuovo sì del premier alla grazia

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Ad affermarlo è stato ieri mattina il leader dei verdi Ue, Dany Cohn Bendit, dopo un breve colloquio con il premier nell'aula dell'Europarlamento. Cohn Bendit ha aggiunto che Berlusconi gli ha chiesto di «avere un po' di pazienza». Questa convinzione, per il leader dei verdi europei, è «rafforzata da una recente discussione con il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi». Immediate le reazioni dall'Italia. Interpellato sull'argomento in Transatlantico, il vice premier, Gianfranco Fini, ha ieri replicato che «la questione coinvolge solo il ministro di Grazia e Giustizia e il presidente della Repubblica, come tutte le domande di grazia». «Ognuno ha le sue convinzioni e le sue opinioni, ma non è nè il Parlamento, nè il governo a doversi pronunciare. Io resto della mia opinione che ho espresso a Cohn Bendit in un colloquio che deve restare privato» ha aggiunto. «Sulla grazia a Sofri più che di pazienza c'è bisogno di coerenza» è stata la reazione di Ermete Realacci, dell'Esecutivo della Margherita, dopo le dichiarazioni di Cohn Bendit sull'appoggio del premier Berlusconi alla grazia a Sofri. «Un presidente del Consiglio non può più volte esprimere una posizione civile e condivisa da larga parte dell'opinione pubblica e dei Parlamentari italiani ed europei - ha aggiunto - e poi non compiere nessun atto per rendere tale posizione realtà. La soluzione del problema è ampiamente nelle sue mani».

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