
PROTESTA DI UNA CINQUANTINA DI DISOBBEDIENTI

All'entrata dell'edificio ieri pomeriggio hanno scaricato tre bidoni di letame - due da 50 litri e uno da 30 - e hanno esposto uno striscione con su scritto: «Strappiano Berluska dall'Europa». Mentre tutta l'aria intorno era impregnata del mefitico odore provocato dall'iniziativa dei disobbedienti, il gruppo si è ricompattato e ha preso la direzione di largo Argentina, dove i giovani si sono dispersi. Pochi minuti dopo sono arrivati davanti a Palazzo Grazioli diversi cellulari dei Carabinieri e uomini dell'Arma in assetto antisommossa. Sotto la guida di alcuni ufficiali in borghese, il gruppo si è diretto a sua volta verso Largo di Torre Argentina: lì è iniziata una ronda che è proseguita per tutta via delle Botteghe Oscure. Ai Carabinieri si sono poi aggiunti una ventina di poliziotti, anch'essi in assetto antisommossa, e cinque furgoni della Polizia. Il traffico ha subito pesanti rallentamenti. Nelle ore successive una quindicina di appartenenti a centri sociali della Capitale è stata identificata dalla Digos della Questura di Roma per il lancio di letame davanti a Palazzo Grazioli. Tra questi c'era anche il consigliere comunale di Roma Nunzio D'Erme, delegato del sindaco Veltroni per la «partecipazione democratica e il bilancio partecipato». D'Erme, 42 anni, esponente dei centri sociali, è stato eletto come indipendente nelle liste di Prc. Tra i promotori del centro sociale «Corto Circuito», è alla sua seconda consiliatura. Alla contestazione ha partecipato anche il leader dei disobbedienti romani, Guido Lutrario. «Abbiamo voluto denunciare che quello di Berlusconi è il peggior governo d'Europa - ha spiegato Lutrario - e vogliamo che durante la Cig il mondo sappia che non ne possiamo proprio più di Berlusconi». In serata il sindaco di Roma, Walter Veltroni, in una nota, ha detto: «Mi auguro che la giornata di domani (oggi per chi legge, ndr) si svolga in un clima di serenità».
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