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«OGNI volta che incontro una platea dell'Udc mi rendo conto che più ci conosciamo e più andiamo d'accordo».

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«Al di là del rapporto con Pier Ferdinando Casini, cittadino e personale, la nostra affinità politica - ha aggiunto Fini - credo sia un elemento di garanzia per la Cdl». «Il governo non ha intenzione di lavorare per compromessi al ribasso, nè si puo pensare, alla Conferenza intergovernativa di ottobre, di ricominciare a discutere come se la Convenzione non ci fosse stata». Nel suo intervento il vicepresidente della Camera ha trattato anche la politica estera. «Il governo non ha intenzione di lavorare per compromessi al ribasso, nè si puo pensare, alla Conferenza intergovernativa di ottobre, di ricominciare a discutere come se la Convenzione non ci fosse stata» ha dichiarato. Fini si è detto quindi fiducioso sull'esito della Conferenza intergovernativa del prossimo ottobre, ma ha sottolineato come non si possa «lavorare per un'Europa che un domani immagini di essere un controaltare degli Stati Uniti, perché da parte di qualcuno una simile tentazione esiste». Del futuro dell'Europa ha parlato anche il capogruppo del Ppe a Strasburgo, Antonio Tajani, per il quale l'introduzione di un riferimento esplicito alle radici giudaico-cristiane dell'Europa nel preambolo della nuova Costituzione è «un obiettivo pieno di ostacoli, ma possibile». «Non si tratta di una scelta - ha aggiunto Tajani - di tipo clericale: se abbiamo delle istituzioni laiche è anche grazie al precetto biblico di dare a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare. Il riferimento a queste radici appartiene alla nostra cultura, anche a quella di chi non è credente». Tajani, inoltre, ha escluso che un tale riferimento possa danneggiare i rapporti con i cittadini europei di altre religioni. «Credo che anzi riconoscere la nostra identità ci possa facilitare nel dialogo con popoli di altre religioni che vivono in Stati che vogliono entrare nell'Unione. E credo - ha sottolineato Tajani - che non si vada da nessuna parte se non sappiamo chi siamo». Tajani si è detto fiducioso che molti Paesi, oggi contrari, possano cambiare la loro posizione, magari «quando la Costituzione sarà oggetto di un confronto ai massimi livelli istituzionali. Ad ogni modo - ha concluso - il Partito popolare europeo e la Destra democratica sono impegnati in questo senso». Alla festa dell'Udc una vera e propria standing ovation ha accolto Ciriaco De Mita e Clemente Mastella. Nello spazio dibattiti gremitissimo, con molte persone in piedi, quando D'Antoni ha presentato i due ex democristiani venuti a Fiuggi per partecipare al dibattito sulla legge elettorale, è scattato un lungo e fragoroso applauso. «Questi applausi - ha commentato D'Antoni - sono più che giustificati tanto più che De Mita ha minacciato di mettersi in proprio».

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