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«La destra deve contare di più nel governo» Storace: basta con le cene del lunedì ad Arcore, perché Berlusconi deve rappresentare tutta la coalizione

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Forti, uniti, decisi. Così si sono presentati gli esponenti della Destra sociale promotori del convegno «Alleanza nazionale più forte nel governo», che si è tenuto in una sede storica: il cinema Adriano di Roma. «Rappresentiamo il 12% del Parlamento e il 28% nell'area della maggioranza e, se la Lega va via per la coalizione, ci saranno problemi al Nord, ma se va via An ci saranno problemi in tutta Italia» ha detto l'agguerritissimo ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno, che in un intervento fiume ha dettato le linee guida di An sui temi più disparati, dalla politica estera all'economia. «Gelosia» nei confronti del ruolo della Lega è stata manifestata anche dal presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, che ha lanciato un ultimatum: «È ora che Berlusconi la smetta con il rito conviviale delle cene del lunedì con Bossi. Nella CdL nessuno è figlio di un dio minore: il presidente del Consiglio deve rappresentare tutta la coalizione». Storace ha colto l'occasione per annunciare la prossima uscita di un quotidiano di riferimento della Destra sociale, che si chiamerà «Radici». Ma vediamo i diversi temi che sono stati affrontati. Il capitolo elezioni - «È una baggianata che le elezioni si vincono al centro. Si vincono invece con la destra e dobbiamo recuperare quelli che non vanno a votare» ha detto Storace, che ha aggiunto: «Non mi piace quello che è successo in Friuli-Venezia Giulia», promettendo per Roma «una politica gagliarda» contro l'indecisione della sinistra, che ha schierato candidati improbabili. Riferendosi alle provinciali di Roma, Silvano Moffa ha promesso battaglia: «Noi non temiamo avversari, mentre gli altri stanno cercando una rivincita impossibile». «Le prossime elezioni di Roma - ha aggiunto il presidente della Provincia - rappresenteranno il termometro decisivo di un cambiamento radicale. Il Paese ha biosgno di recuperare la qualità della politica». La patata bollente Rai - Anche il Cda Rai ha tenuto banco al convegno. Storace ha rivendicato il merito di aver sbloccato la situazione del vecchio Consiglio di amministrazione. «Se non avessi alzato il livello dello scontro su Rai2 ci sarebbe stato ancora Baldassarre» ha dichiarato il presidente della Regione, che ha lodato la nomina di Veneziani: «Marcello non è certamente una persona a cui mandare i bigliettini per decidere un capo redattore». Alemanno ha definito la nomina di Veneziani «un segnale epocale». E la possibilità che rientrino in scena Biagi e Santoro? «Il loro portaborsismo - ha detto Storace - ci ha dato la benzina per vincere contro l'Ulivo». Il piano di pace - Il ministro Alemanno ha presentato la sua ricetta contro la guerra: «Il governo italiano deve promuovere un'iniziativa di pace insieme ai governi dei Paesi Arabi moderati: sono loro i nostri interlocutori». «Trovandoci a cavallo tra l'eccessiva intransigenza degli Usa e l'asse franco-tedesco troppo rigido - ha aggiunto - dobbiamo far sentire la nostra voce. Quando i marines se ne andranno noi rimarremmo qui e non è giusto che siamo noi a pagare le conseguenze del conflitto». Le reazioni - Immediate le reazioni. «FI, più di ogni altro partito, è impegnata nella campagna elettorale di Moffa con una straordinaria mobilitazione fin dall'autunno scorso» ha detto il coordinatore regionale di FI, Antonio Tajani. Cesarino Monti, senatore della Lega Nord, ha invece replicato a Storace sulla consistenza della Lega rispetto ad An: «Saremo anche un quarto dei voti di An, ma siamo uniti e non un arcipelago di varie anime. Inoltre in alcuni collegi del Nord la Lega è il doppio di Alleanza nazionale».

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