
Ucraina, Feltri demolisce Macron: “Il peggiore di tutti. Sono preoccupato per la sua salute mentale”

Le “pagelle” dell’attuale situazione geopolitica. È questo quello che fa Vittorio Feltri nel suo articolo comparso su Il Giornale, rispondendo alla domanda di un lettore: “Il peggiore non è certamente Donald Trump, che, come aveva promesso durante la campagna elettorale, sta lavorando concretamente per negoziare la pace tra Russia e Ucraina, ricevendo attacchi e critiche da parte di coloro che pure in tre anni non sono stati capaci di compiere nulla di concreto se non inviare armi e dare pacche sulla schiena al presidente ucraino. Senza dubbio l’obiettivo è ambizioso e non può essere messo a segno nel giro di qualche giorno, come pure aveva previsto il tycoon ricorrendo a toni forse troppo sensazionalistici ed ottimistici. Del resto, lo sappiamo che a lui piace esagerare, essere sopra le righe, ma questo non vuol dire che non sia leader affidabile. Egli fa quello che dice e di sicuro dice quello che pensa. Pure troppo spesso. Ma ci piace così. Il peggiore, ovvero colui che non si è di certo distinto per equilibrio, doti di mediazione, acume politico, è il presidente francese Macron”.
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“Io mi domando - approfondisce Feltri - cosa stia accadendo a quest’uomo qui. Confesso di essere preoccupato per la sua salute mentale. Insomma, un giorno vuole mandare l’esercito europeo (che non esiste) in Ucraina contro la Russia, nel mentre sono in corso contatti finalizzati alla pace, il giorno seguente si reca di fretta a Washington da Trump, che sta su posizioni del tutto opposte, poi torna a parlare di militari da spedire al fronte, ora vuole dialogare con Vladimir Putin, che ovviamente non se lo fila proprio”.
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Poi dal direttore editoriale arriva la promozione del lavoro di Meloni in ambito diplomatica e una valanga di altre bocciature: “Il premier britannico Keir Starmer non è da meno. E ha compiuto le medesime dichiarazioni del suo socio di oltremanica. Il Pd, come la sinistra europea, sta dando prova di inettitudine. Elly Schlein pretende che Giorgia Meloni si proclami o a favore di Trump o a favore dell’Europa, come se gli Stati Uniti non fossero nostri alleati, come del resto ha sempre ripetuto il medesimo Partito Democratico, e come se fossimo in guerra contro gli Usa. E poi questi democratici qui mostrano pure l’ardire di sostenere che sia Trump colui che porta e crea divisioni. Che siamo con gli Usa non è in discussione e che vogliamo la pace nemmeno dovrebbe esserlo. E perché si costruisca questa benedetta pace è indispensabile dialogare con Putin, come sta facendo Trump, il che non dovrebbe comportare la scomunica”.
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