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Prima di domani, Orsini vede nero: "Non c'è un solo giorno in cui...". Che succede in Ucraina

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Con l'arrivo della terza stagione estiva di guerra, Russia e Ucraina devono evitare di commettere gli stessi errori che, negli anni passati, non hanno reso possibile lo scacco matto. L’idea che ci sia una specie di conto alla rovescia verso un prossimo allargamento del conflitto, però, è sbagliata. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel corso di una conferenza a Helsinki con il presidente finlandese Alexander Stubb. "Non vediamo una minaccia militare imminente contro nessun alleato della Nato. Al momento, naturalmente, la Russia è più che preoccupata della guerra in Ucraina, e quindi di spostare le forze dalle vicinanze della Finlandia o dei Paesi nordici, fino all’Ucraina. Poi, naturalmente, quando i combattimenti in Ucraina finiranno, potranno ricostruire quelle forze. Ma questo non significa che vediamo un pericolo di attacco imminente contro qualsiasi alleato della Nato", ha detto. 

 

 

Della situazione in Ucraina si è discusso a Prima di domani, il programma di politica e di attualità di Rete 4. "La situazione è che l'Ucraina ha perso la guerra rovinosamente e irrimediabilmente. Non c'è un solo giorno in cui i russi non avanzino": così ha esordito Alessandro Orsini, che di certo non ha indicato uno scenario rassicurante. "Il problema è che noi stiamo alimentando dall'esterno una guerra", ha continuato riferendosi al supporto offerto dall'Occidente a Kiev. I motivi di tale strategia, secondo il direttore del Centro per lo Studio del Terrorismo dell’Università di Roma Tor Vergata, sono principalmente due. "Il primo è che bisogna arrivare al voto per le Europee con l'Ucraina ancora in piedi", ha affermato. "E poi l'Ucraina dovrà rimanere in piedi almeno fino a novembre prossimo, quando ci sarà il voto per la Casa Bianca", ha aggiunto, tirando in ballo così anche gli Usa e il ruolo che giocano nello scacchiere mondiale. 

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