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Chiara Ferragni, il sospetto di Senaldi: "Perché non querela L'Espresso"

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Chiara Ferragni torna a parlare dopo l'inchiesta de L'Espresso che l'ha ritratta in copertina truccata come Joker, il cattivo di Batman. "Sono appena arrivata a New York per lavoro per qualche giorno. Volevo ringraziare tutti perché ho ricevuto centinaia di messaggi che ho ricevuto per quella 'bellissima' cover che è stata fatta", dice l'influencer  in un video su Instagram in cui ringrazia i suoi follower per il sostegno ricevuto dopo la copertina. 

 

"Sono giornate veramente difficili per una quantità di ragioni diverse - prosegue -, però davvero mi aiutate tantissimo, mi state sempre vicino e questa cosa non passa inosservata. Ci siete anche nei momenti più difficili, per me è importantissimo. Grazie". Nella puntata di domenica 10 marzo si parla della parabola dell'imprenditrice accusata di truffa aggravata per il pandoro-gate. Ferragni ha diffidato l'Espresso per la prima pagina valutando querele per il contenuto degli articoli che la riguardano. Ma poi non ci sono state altre dichiarazioni in tal senso.

 

Pietro Senaldi, condirettore di Libero, è stupito da questa circostanza: "Io avrei querelato per i contenuti" e non per la copertina, ma per l'articolo secondo cui Ferragni "sfrutta i dipendenti e non è vera la favola dell'imprenditrice. Se non querela quello il giornalista ha ragione. Questo ti fa capire come gli influencer pensino che l'immagine sia più importante della realtà. Per gli italiani non è ancora così", afferma Senaldi. "La cosa pesante è che L'Espresso la dipinge come una schiavista, non che la raffigura come Joker, ma chi se ne importa", conclude il giornalista. 

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