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Rai, Marcello Foa smonta il coro sinistro su "Radio Salvini"

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Ieri sono stati presentati a Roma i nuovi palinsesti di RadioRai e sono state elencate tutte le novità. L'idea è quella di una radio pluralista che si faccia ascoltare da tutti e che parli di tutti. Come si legge su un articolo del Corriere della Sera, è Giù la maschera, il programma condotto su Radio1 dall’ex presidente Rai di area leghista, Marcello Foa, la novità più discussa del nuovo palinsesto radiofonico Rai. A parlarne è il direttore di Radio1, Francesco Pionati, ma poi interviene anche Foa stesso che, oltre ad assicurare un contenitore "controcorrente", smentisce categoricamente le epurazioni televisive di cui tanto si è detto.

 

 

Pionati ha promesso di ridare vita al palinsesto con qualche "scossa". Il direttore di Radio1 è poi andato subito al succo del discorso e ha spiegato che affidare un programma a un ex presidente Rai di area leghista, non significa togliere spazi di discussione in cui tutti gli schieramenti possono esternare la propria opinione. "Con Marcello Foa, a Giù la maschera, ci saranno Peter Gomez (condirettore de Il Fatto quotidiano, ndr ) e Luca Ricolfi (politologo, ndr ), tutti leghisti della prima ora, come Alessandra Ghisleri (sondaggista, ndr ) e Giorgio Gandola (giornalista de La Verità, ndr )", ha raccontato Pionati.  

 

 

Quando gli sono state poste domande in merito alle sue scelte, con l'obiettivo di scatenare polemiche, Pionati non si è trattenuto: "Chi parla di Radio Salvini dovrebbe spiegare il perché. Abbiamo una composizione di palinsesto bilanciata. Io ho basato tutto il mio impegno professionale nel gr e radiofonia nel rispetto del pluralismo che mi ha sempre caratterizzato. Quindi questo stesso modello io l’ho applicato sul palinsesto", ha chiarito. Poi l'affondo: "Per Foa, mi sono basato nella scelta su un precedente: ho visto che due presidenti Rai, come la Maggioni e la Annunziata, hanno prodotto buoni format. Quindi ho pensato che essere stato presidente Rai è un di più".  

 

 

Anche Foa, intervistato dal Corriere della Sera, ha stroncato le critiche che gli sono state mosse. "Radio Salvini? Rispondo con un sorriso, il nostro scopo è quello di dimostrare che si può fare una trasmissione veramente pluralista, come si vede già dalla scelta degli ospiti fissi: Gomez, Ricolfi e Ghisleri mi sembrano lontani dall’universo leghista". Finito al centro della bufera per la difesa del generale Vannacci, Foa è netto: "la maggioranza silenziosa non aspettava altro". "Io credo fermamente nella Costituzione che nel primo articolo cita il popolo sovrano; credo che la democrazia si basi sulla sovranità popolare. Il mio è un programma controcorrente: viviamo un’epoca paradossale in cui siamo bombardati di notizie che vengono enfatizzate dai social in un contesto di continuo flusso che non permette quasi mai di capire le vere cause di certi fenomeni", ha aggiunto l'ex presidente Rai. Poi Foa ha smentito le presunte epurazioni Rai: "È innegabile che ci sia la necessità di aprire la Rai a diverse sensibilità politiche e culturali, lo sforzo che vedo nei nostri vertici è quello di permettere che ci siano voci rappresentate in maniere più sistematica e ampia, che non significa far pendere la Rai solo a destra. Da Annunziata a Fazio chi se ne è andato è perché ha deciso di farlo, non sono stati cacciati", ha concluso. 

 

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