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Terremoto in Marocco, il geologo Amato: previsti aftershock sismici

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Il Marocco ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale per il terremoto che nella scorsa notte ha ucciso più di 1.000 persone. Lo ha annunciato il Palazzo Reale. "Sono stati decisi tre giorni di lutto nazionale, con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici", si legge in un comunicato pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale MAP, dopo che il re Mohamed VI ha presieduto una riunione per discutere del disastro. Il terremoto, il più letale che abbia colpito il Paese nordafricano negli ultimi decenni, si è abbattuto a sud-ovest della località turistica di Marrakesh, uccidendo almeno 1.037 persone e ferendone altre 1.204, molte delle quali in modo grave. Il tema è stato al centro dell'ultima puntata di Stasera Italia, il talk-show di Rete 4 guidato nel weekend da Augusto Minzolini. Ospite in studio, il geologo Alessandro Amato ha cercato di fare chiarezza sul sisma che ha colpito il Marocco, provando anche a prevedere che cosa accadrà nelle prossime ore. 

 

 

"Il sisma è stato forte, come grandezza della faglia e anche come estensione dei danni. Parliamo di faglie che sono grandi 30 o 40 chilometri di lunghezza per la profondità di 10 o 20 chilometri. Quindi faglie grandi, non grandissime": così ha esordito Alessandro Amato, spiegando tecnicamente le caratteristiche della forte scossa di terremoto che ha colpito Marrakech, in Marocco. Poi il geologo ha chiarito meglio: "Però il problema, come succede spesso in Italia, è che l'edilizia è di bassa qualità. Questa è la cosa simile all'Italia. Anche se in Italia abbiamo sicuramente esempi di ricostruzioni fatte bene". 

 

 

Il conduttore Minzolini ha allora chiesto all'esperto che cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni. "La catena montuosa dell'Atlante, che è una catena molto lunga, che ha avuto in passato terremoti. Nel 1960 Agadir fu distrutta e il terremoto era anche meno forte. Marrakech ha avuto danni importanti ma meno gravi. È una catena montuosa attiva La spinta della placca africana deforma la catena. Qualcuna delle faglie si sblocca e provoca il terremoto. Al momento ci sono state molte repliche piccoline, i cosiddetti aftershock, e dobbiamo aspettarcene tante", ha risposto Amato. 

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