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Terremoto Marocco, oltre mille vittime. L'esperto: possibili altre forti scosse

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Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del devastante terremoto che ha colpito il Marocco. Il ministero dell'Interno marocchino ha dichiarato che i morti sono 1.037 a cui si aggiungono almeno 1.204 feriti, di cui 721 sono gravi. Il ministero ha riferito di prevedere che il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare man mano che i soccorritori raggiungeranno le aree remote e inizieranno a scavare tra le macerie alla ricerca dei sopravvissuti o per estrarre i corpi. Come riferito dalle autorità, i soccorsi sono resi difficili dai danni alle infrastrutture in alcune zone rurali di montagna colpite dal violento sisma.

 

I soccorritori hanno lavorato tutta la notte, cercando i sopravvissuti nell'oscurità, nella polvere e nelle macerie. Il piccolo villaggio di Moulay Brahim, scavato nel fianco di una montagna a sud di Marrakech, è risultato particolarmente colpito. La maggior parte dei muri degli edifici sono crollati, le finestre sono andate in frantumi e più di una dozzina di case sono state ridotte in macerie. Almeno cinque residenti sono rimasti intrappolati.

In Italia sin dalle prime ore del mattino si sono levate le voci di solidarietà e vicinanza alle vittime del sisma. La macchina dei soccorsi italiana è già pronta a partire, in attesa dell’avvio del sistema di protezione civile europeo. «Questi tipi di terremoti sono per fortuna rari ed è difficile avere una casistica - ha spiegato a LaPresse Andrè Herrerò, sismologo e responsabile del Centro di Pericolosità Sismica dell’INGV -. Ma oggi, con la sismologia moderna, e l’esperienza a livello mondiale, siamo molto più attenti di prima, e sappiamo che spessisimo potrebbe capitare una nuova scossa almeno della stessa magnitudo dopo un grande terremoto. Quindi non possiamo escludere sicuramente repliche, anche forti, in questa zona. Dobbiamo fare attenzione perché gli edifici sono resi fragili dalla prima scossa, e anche una più debole potrebbe avere conseguenze nefaste». Le prossime ore saranno dunque fondamentali per capire quale sarà l’evoluzione dello sciame sismico in Marocco.

 

«Il Sistema nazionale di Protezione civile è pronto, se richiesto, ad intervenire in Marocco, dopo il violento terremoto della scorsa notte, che ha provocato centinaia e centinaia di morti e tanta distruzione - ha detto il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci -. Siamo vicini al popolo marocchino in questo drammatico momento e disposti a dare il nostro contributo in termini di risorse umane e strumentali». Sulla stessa linea il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che oltre ad esprimere vicinanza al popolo marocchino, ha spiegato: «I nostri Vigili del Fuoco sono pronti a intervenire in qualsiasi momento in Marocco per dare supporto alle autorità locali. Come già avvenuto dopo eventi simili in passato - ad esempio in Turchia dove proprio agli italiani fu affidato il coordinamento delle unità Usar internazionali operanti sul campo - in caso pervenga richiesta di supporto dalle autorità del governo marocchino, il Viminale invierà uomini e mezzi nell’ambito del sistema europeo della protezione civile».  A essere pronti ad un intervento di solidarietà in terra marocchina si sono detti anche alcuni presidenti di Regione. Tra questi il governatore del Lazio, Francesco Rocca, che si è detto «atterrito e straziato» dalle immagini che giungono dal Paese nordafricano. 

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