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Terni, i vigilantes di Bandecchi: ecco la squadra di sorveglianza privata

Edoardo Romagnoli
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A Terni ci sarà una squadra di vigilantes che sorveglierà le zone critiche della città, dalle 22 alle 7, nel tentativo di scongiurare atti vandalici e microcriminalità. Le hanno già ribattezzate le «milizie di Bandecchi» in realtà il progetto del sindaco di Terni è una «genialata» che in pochi avrebbero potuto ideare; anche perché è necessario avere un ateneo per realizzarla a costo zero per l’amministrazione. «L’operazione costa 60mila euro al mese più Iva per 12 mesi quindi circa 870 mila euro complessivi» ci dice Stefano Bandecchi. Costo che verrà sostenuto dall’Università Niccolò Cusano di cui il primo cittadino è fondatore. A Terni, come in molti altri comuni, ci sono episodi di microcriminalità e atti vandalici ai danni dei beni di proprietà dell’amministrazione che spesso vengono lasciati incustoditi: «Le faccio l’esempio dei 16 cimiteri che abbiamo e in cui ogni notte accade qualcosa: o rubano i vasi o scrivono sulle lapidi o rompono i fiori». 

 

 

E così l’amministrazione aveva deciso di mettere una sorveglianza che doveva essere fatta dai vigili urbani, ma il corpo di polizia locale «è sotto organico da 15 anni, in città ci dovrebbe essere 1 vigile ogni 700 abitanti, oggi siamo a 1 vigile su 1.500; abbiamo 86 vigili quando ne dovremmo avere 165. Oltre al fatto che non possono effettuare il servizio di notte». Il problema è che i soldi non ci sono per mettere in piedi la vigilanza in tempi stretti «perché la vecchia giunta non ci ha lasciato una situazione rosea» sottolinea il sindaco. Nel frattempo le facoltà di Giurisprudenza e Sociologia dell’Ateneo Niccolò Cusano volevano fare una ricerca scientifica finalizzata ad analizzare l’impatto sulla sicurezza urbana e sull’ordine pubblico attraverso iniziative di partecipazione da parte di terzi alla tutela di beni e degli spazi pubblici. E così arriva l’intuizione: il progetto pilota verrà fatto proprio a Terni. «Nel frattempo il Comune di Terni si attrezzerà per assumere almeno 60 vigili urbani nell’arco del prossimo anno» assicura Bandecchi. 

 

 

Qualcuno potrebbe obiettare che i vigilantes non essendo forza pubblica non potranno intervenire, ma anche qui Bandecchi ha la soluzione. «C’è una vecchia legge che fece Maroni che permette a tutti i corpi di guardie giurate di fare convenzioni con i Comuni per controllare il territorio e avvertire la Questura. Non potranno fare pattugliamento ma le nostre persone proteggeranno i beni del Comune. Detto questo se stanno controllando un parco sarà un po’ difficile che qualcuno si metta a spacciare cocaina, solo per fare un esempio, davanti ai loro occhi». Non fa una piega. Eppure le opposizioni sono tornate a protestare e così la domanda viene spontanea: sindaco ma non si è pentito di entrare in politica visto tutte le polemiche? «Assolutamente no. Ho deciso di fare politica per i miei nipoti. L’Italia è una nazione rovinata, un posto per vecchi e nel 2050 perderemo un terzo del Prodotto interno lordo e avremo 8 milioni di italiani in meno. Ora c’è bisogno di politica vera, c’è bisogno di chi ci capisce, gli imbecilli devono tornare a casa e le persone intelligenti devono mettersi a fare politica».

 

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