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L'Aria che tira, Centinaio lancia l'allarme aeroporti: a rischio il sistema Italia

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“Se il sistema aeroportuale della Regione Sicilia - e quindi penso a Trapani, penso a Comiso, penso a Catania e penso a Palermo - non ha una sinergia tra tutti questi aeroporti rischiamo che venga penalizzato tutto il sistema Italia”. Ne è convinto Gian Marco Centinaio, senatore della Lega e vicepresidente del Senato, ospite de L’aria che Tira Estate su La 7. Interpellato sul caos aeroporti dell’isola, l’ex ministro del Turismo è durissimo: “ancora una volta il sistema Italia” si è mosso “in ritardo” per rispondere alla crisi. Chiusura dei due maggiori scali siciliani – quelli di Fontana Rossa e del Falcone e Borsellino – inevitabile ma anche prevedibile. Il problema siciliano secondo Centinaio viene, infatti, da lontano: la questione della Sicilia “sono decenni che è sotto gli occhi di tutti”. “Per fortuna” sottolinea il leghista “non è mai successo niente di così importante - se non le ceneri vulcaniche ogni tanto”. E nel suo intervento porta ad esempio una sua esperienza di viaggio: “il giorno di Natale avevo l'aereo a Catania” ma a causa della cenere vulcanica “mi han dovuto spostare a Palermo” (a più di 200 chilometri di distanza), ma “per fortuna” ricorda Centinaio “sono riuscito a tornare a casa”. 

 

 

 

 

Un’emergenza che secondo il senatore non può avere più scuse, soprattutto in un momento in cui tantissimi turisti tedeschi, francesi e dal Nord Europa hanno “voglia d’Italia”: “Ci siamo sempre un po’ riempiti la bocca” dicendo che “siamo la California dell’Europa, ma se vogliamo essere la California d’Europa dobbiamo essere perfetti nella quotidianità, nell'ordinario e perfetti a gestire le emergenze”. “Ancora una volta il sistema Italia non è stato in grado di gestire le emergenze” ha sottolineato amaramente Centinaio. Una mancanza che è stata notata sia dall’opinione pubblica nostrana che da quella internazionale, perché suggerisce il vicepresidente del Senato “la gente non dice ‘Ah c'è stato un incendio, e quindi non vado in Sicilia’. La gente sta dicendo ‘C'è stato un incendio in Sicilia, stanno annullando i voli e di conseguenza visto che non ci sono i voli che mi permettono di atterrare in Sicilia, vado altrove’” ha chiosato l’ex ministro. In poche parole: se si fermano gli aeroporti siciliani, a rischio non è solo la regione ma tutto il sistema Italia.

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