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Coffee Break, presentimento agghiacciante di Negri su Putin: perché il regime non crollerà

Valentina Bertoli
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Dopo un anno di interminabili scontri, continua la guerra al fronte. La Russia ha utilizzato per la prima volta in Ucraina una superbomba teleguidata, planante e ad alta precisione. Intanto le forze militari ucraine hanno distrutto due basi militari russe a Melitopol. Centinaia di morti e distruzione ovunque: il bilancio è drammatico. Ospite a “Coffee break”, il talk show della mattina di LA 7, il reporter Alberto Negri si esprime sul tema ed offre una profezia da brividi: “In quarant’anni non ho mai visto un regime crollare per le sanzioni”. Il giornalista non usa eufemismi: “I consiglieri di Vladimir Putin non sono dei fessi”.

 

 

Se è impossibile stabilire chi vincerà sul campo militare, una certezza inizia a solidificarsi nell’opinione pubblica: in un’epoca di tensioni commerciali internazionali, è il governo di Pechino ad incassare cifre preziose. Potere negoziale e possibilità di approvvigionamento stanno alla Cina così come l’astrattezza di capacità di manovra sta all’Europa. Nel conflitto tra Russia e Ucraina, quasi tutta l’attenzione si sposta su Bakhmut, città nell’Est del territorio ucraino. Il luogo ha assunto un valore simbolico per Mosca, che punta a conquistarla. Gli uomini di Kiev provano a resistere e a rafforzare le loro posizioni. A “Coffee break”, il programma condotto da Andrea Pancani, il reporter Alberto Negri non ha dubbi: “Io in quarant’anni che faccio questo mestiere, non ho mai visto un regime crollare per le sanzioni, tanto più la Russia”. Dunque ha aggiunto: “Putin si avvale di consiglieri che non sono così fessi. Per esempio ha uno dei migliori banchieri internazionali che si occupa del settore gas e petrolio. La Russia ha avuto diverse crisi economiche in questi decenni. Hanno una grande capacità di adattamento”.

 

 

Poi la rivelazione: “Qual è il problema? Dovranno decidere se e come prolungare questa guerra. Se si vuole recuperare gran parte del territorio occupato da Putin, bisogna inviare sostegni. Questa guerra non la vincerà nessuno. Nessuno dei due è in grado di ottenere la vittoria completa e totale”. 

 

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