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Russia, "attentato al fedelissimo di Putin". Gli 007 accusano l'Ucraina

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Un altro attentato, questa volta sventato, in Russia ai danni di un oltranzista del cristianesimo ortodosso e fedelissimo del presidente Vladimir Putin. Nuovo mistero all'ombra del Cremlino che accusa gli ucraini. Il servizio di sicurezza federale russo Fsb, ossia i servizi segreti interni, ha affermato di aver sventato un attentato al miliardario e amministratore delegato del gruppo mediatico Tsargrad, Konstantin Malofeev, ritenuto anche il finanziatore dal 2014 delle milizie filo-russe in Donbass. L’attentato sarebbe stato organizzato dal sedicente "Corpo dei volontari russi", il quale ha rivendicato la responsabilità del recente attacco nella regione russa di Briansk.

 

Secondo le autorità russe, "l’atto di terrorismo doveva essere compiuto facendo esplodere un ordigno esplosivo artigianale, posto sotto l’auto di Malofeev", modalità che riportano all'uccisione della figlia di Alexandr Dugin, Daria Dugina. L’Fsb ha riferito all’agenzia Tass che !l’organizzatore del delitto è il fondatore e uno dei leader del cosiddetto ’Corpo dei volontari russi", che vive sul territorio dell’Ucraina e agisce sotto il controllo del Servizio di sicurezza ucraino, partecipando a operazioni di combattimento contro le truppe russe da parte ucraina".

 

Il Corpo dei volontari russi - che si descrive come una formazione di volontari che fa parte delle forze armate ucraine, cosa che Kiev non conferma - ha rivendicato la scorsa settimana la responsabilità dell’attacco nella regione russa di Bryansk, al confine con l’Ucraina, in cui sono morti due civili. Il fondatore del gruppo è Denis Kapustin, conosciuto con lo pseudonimo di Denis Nikitin, nato a Mosca nel 1984, e descritto da vari media occidentali come un neonazista. Secondo il servizio speciale russo, Kapustin ha organizzato e partecipato direttamente all’attacco del 2 marzo da parte di membri del Corpo dei volontari russi ai villaggi della regione di Briansk, in cui sono morte due persone, sempre secondo Mosca. Gli investigatori russi hanno aperto un procedimento penale contro Kapustin per l’attentato alla vita di Malofeev, che ha assicurato su Telegram di non essere stato ferito nell’attentato. "Grazie a tutti i miei amici per le parole di sostegno. Voglio assicurarvi che né oggi né domani nulla – né minacce né attacchi terroristici – influenzerà la mia ardente e sincera posizione patriottica. Il nemico sarà sconfitto. La vittoria sarà nostra, Dio è con noi!", ha invece dichiarato Malofeev.

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