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Che Tempo Che Fa, Renato Zero a Rosa Chemical: “Preparazione o si dura una stagione e basta”

Valentina Bertoli
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Ventitre appuntamenti live e un artista riconoscibile sono gli ingredienti per una ricetta musicale di successo. Rivoluzionario, originale e sempre controcorrente, Renato Zero torna a riempire i palasport. Con “Zero a Zero-Una sfida in musica”, il re dei sorcini offrirà a tutti i suoi fan uno show sorprendente, incentrato su un susseguirsi di brani iconici e attimi di vera emozione. Ospite a “Che tempo che fa”, seguitissimo talk show della domenica sera, Zero si racconta e lascia ampio spazio all’ironia. Tra aneddoti del passato e discorsi da profeta, il cantautore romano ha coinvolto e stupito il pubblico. A scuotere tutti è stato un velato riferimento al caso Rosa Chemical. Sull’ostentata trasgressione degli esordienti, il cantante è stato netto: “Ci vuole preparazione o si dura una stagione e basta”.

Forte degli ottimi ascolti della settimana scorsa, Fabio Fazio domina la domenica sera della tv. Tra politica e attualità, spiccano gli ospiti che appartengono al mondo dello spettacolo. In particolar modo, ad attirare gli occhi e le orecchie dei telespettatori è stato il fenomenale Renato Zero. Un po’ sacro e un po’ profano, il cantante dalle mille risorse si è appellato ripetutamente al pubblico e ha avviato una conversazione piacevole e stravagante. “Ve lo assicuro, non ci vediamo da dodici anni”, ha premesso il conduttore per presentare il superospite. Accolto da fragorosi applausi, Renato Zero ha ringraziato i suoi seguaci con affetto: “Pesate sul mio bilancio familiare. Abbiamo attinto gli uni dagli altri. Questo pullulare di sorcini che si tramandano. Siete nelle mie canzoni e vi ringrazio per questo meraviglioso viaggio”.

 

 

 

Fazio ha dato il via all’intervista così: “Se ci sono parole che possono definire Renato, sono libertà e coraggio”. Il re dei sorcini ha quindi ripercorso i primi anni di vita, condendo il tutto con acuto sarcasmo: “Io ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia numerosa. Eravamo dodici. In questo grande bailamme di occhi e vitalità, io venivo al mondo. Uno degli zii acquistò il primo televisore del palazzo. Friggeva tutto il giorno, con questa nebbiolina del ca**o. Poi arrivavano i programmi. Quando gli attori si baciavano, mio zio tirava giù una tendina e i condomini si inca**avano. Perché non recuperiamo questa cultura? Un Paese ignorante è un Paese malato”. Il padrone di casa ha chiesto al suo interlocutore di affrontare il tema della trasgressione, mai così attuale: “Hai raccontato che quando uscivi di casa ti portavi dietro abiti più stravaganti per cambiarti nei portoni. Si è parlato molto delle trasgressioni. Che consiglio dai ai ragazzi di oggi?” “Avevo bisogno di attenzione. È una necessità di qualcuno che riceve una certa educazione”, ha risposto senza mediare Zero. Poi il cantautore non si è trattenuto e, sul caso sanremese di Rosa Chemical, ha detto: “Io sono molto felice che ci si manifesti per quello che si è. Vorrei solo che chi opera nella musica preparasse questi ragazzi. Ci vuole preparazione, spessore o si dura una stagione e basta”.  

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