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Guerra, "meglio perdere contro la Nato". Nathalie Tocci svela il piano di Putin

Giada Oricchio
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Il nuovo invio di armi, cannoni e blindati da parte degli Usa e dei Paesi Nato all’Ucraina per resistere all’aggressione della Russia ha scatenato la reazione di Mosca che in queste ore ha moltiplicato i bombardamenti. Secondo i servizi segreti occidentali, il Cremlino ha preparato un’offensiva su vasta scala entro la fine di febbraio, la primavera al massimo e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso: “È dura, c’è la necessità di velocizzare gli aiuti militari”.

Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma, in collegamento con il programma “Omnibus” di LA7, ha fatto il punto della situazione: “La propaganda russa ha un pilastro: il tentativo costante di definire questo conflitto come una guerra non tra Russia e Ucraina bensì tra Russia e Occidente. Serve a spiegare e giustificare le difficoltà che l’esercito russo ha avuto, ha e avrà in questa aggressione”. Cosa significa? “Per il Cremlino un conto è perdere contro la Nato e l’Occidente, sarebbe una sconfitta in qualche modo accettabile, un conto è perdere contro un Paese che non c’è” ha fatto notare la politologa.

Tocci ha ricordato che la Nato è un’alleanza difensiva e che non entrerà mai in guerra finché i combattimenti non supereranno i confini dell’Ucraina arrivando in territorio Nato. L’analista geopolitica ha voluto precisare che il sostegno militare all’Ucraina avviene su base individuale (ogni nazione aderente alla Nato mette a disposizione ciò che vuole, non esistono armi Nato) e che l’aumento delle forniture si è reso necessario per due motivi: “È in corso la pianificazione di un altro grande assalto russo, quindi lo scopo delle armi è difensivo. E poi resta in piedi l’obiettivo dell’Ucraina cioè  liberare il proprio territorio dall’aggressione e dall’annessione di Mosca. Non è un’entrata in guerra, ma il tentativo di impedire un’escalation”.

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