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Otto e mezzo, Caracciolo svela l'ipocrisia sull'Ucraina: "Guerra sempre più diretta tra Usa e Russia"

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A Otto e Mezzo, su La7, nella puntata di oggi 25 gennaio, si discute dell'escalation militare in Ucraina. Oggi infatti il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che invierà 31 carri armati Abrams, tra i più potenti al mondo, al governo di Zelensky. Anche la Germania invierà i suoi tank Leopard. La preoccupazione è che la risposta russa sia più dura che mai e che il conflitto possa trascinarsi ancora per molto. Sul tema interviene l'analista geopolitico e direttore di Limes Lucio Caracciolo, secondo il quale, "la cosiddetta guerra indiretta diventa sempre più diretta e quindi l'escalation è in corso". Però "questi carri armati che alla fine saranno un centinaio e arriveranno tra qualche mese non potranno cambiare il corso delle vicende militari sul terreno perché sono troppo pochi".

 

 

"Il problema è che l'Ucraina ha finito le sue riserve di armamenti e di munizioni sovietiche - aggiunge Caracciolo - Quindi è totalmente dipendente dal nostro aiuto militare. Quindi a noi spetta decidere le sorti di questa guerra. Una bella responsabilità. Cerchiamo di far finta che non è cambiato niente, le dichiarazioni di Biden vanno in questo senso, ma in realtà le cose cambiano e non sono cambiate in meglio". A questo punto Lilli Gruber chiede a Caracciolo se in realtà gli ultimi avvenimenti possano far pensare che dopo l'escalation possa avvenire una de-scalation, perché ormai in pochi in Occidente sono convinti che Putin possa andare incontro ad una sconfitta totale. Per Caracciolo, invece, "una buona metà della Nato vuole una sconfitta totale di Putin a cominciare dai polacchi e dagli inglesi. E una buona parte dell'establishment americano pure".

 

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