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Qatargate, Mieli annienta il Pd: "A Bruxelles sapevano, andavano all'hotel Mamounia"

Giada Oricchio
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Il Qatargate finisce sotto la lente di ingrandimento di Paolo Mieli, ex direttore del “Corriere della Sera” e acuto analista politico. Durante il programma “In Onda” su LA7, i co-conduttori David Parenzo e Concita De Gregorio hanno affrontato lo scandalo sulla corruzione all’interno del Parlamento Europeo (l’indagine vede al centro Antonio Panzeri, prima esponente Pd, poi Articolo Uno). Mieli non ha fatto sconti al Pd: “È significativo il silenzio… aspettiamo, vediamo chi rimane nella rete e speriamo che il Natale si porti via tutto. Avete più visto Bersani? In genere è spesso ospite in tv. Ma anche Letta, Prodi… parlano di lobby e di fare una legge per regolamentarle, ma è solo un’ipocrisia grande come una casa”.

Il tema è intrecciato a quello dell'innalzamento del tetto al contante voluto dal governo Meloni e aspramente criticato dalla sinistra. E Mieli ha fatto una considerazione scevra da colore politico: “L’aggravante di questa storia è che fino a una settimana fa pensavo che la nostra voce si sarebbe fatta sentire, ora penso che se parlano di tetto al contante per rappresentanti che stanno cercando di sottacere su tipi beccati con 650.000 euro, penso che siamo un po’ meno credibili”.

La co-conduttrice Concita De Gregorio ha domandato all’editorialista: “Cosa significa in concreto che i funzionari europei, dopo aver finito il mandato, restano per altri due anni nel loro ufficio a fare pratiche?”, “Significa che grazie alla conoscenza di quelli che sono subentrati fanno lobbying se sono dei poveretti, sennò diventano capi dell'Enel” ha risposto Mieli evidenziando un particolare che lo ha scandalizzato: “I partiti sono ben contenti di un simile andazzo. Al Parlamento Europeo sono 50 i deputati e collaboratori del Pd, pensa che nessuno sapesse che andavano all'Hotel Mamounia di Marrakech? Andateci e provate a pagare. Se qualcuno se lo può permettere ci vada… siamo di fronte a gente che diceva di non sapere dove mettere i regali ricevuti...”.

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