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Il Pd di Elly Schlein? Bella ciao e attacchi a Meloni: "Non difende la donne"

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"Io, insieme a voi, voglio diventare la segretaria del nuovo Partito democratico", poi parte il coro sulle note di Bella ciao. Elly 
Schlein ha annunciato a Roma, nell’incontro "Parte da noi", la corsa alla guida del partito democratico. “Se lo facciamo insieme io ci sono”, ha detto formalizzando quanto era nell'aria da settimane. “Non mi tiro indietro, costruiamo insieme questa candidatura per dimostrare che io possa diventare la segretaria del nuovo Pd. Insieme a voi voglio diventare la segretaria del nuovo Pd”. La platea ha risposto intonando Bella Ciao. 

 

La vicepresidente della regione Emilia Romagna vuole una decisa svolta a sinistra del partito. “Serve cambiare questo Pd, ricostruire un partito radicato tra la gente. Io mi rimetto in viaggio per riascoltare la base". “Non siamo qua per far partire una resa dei conti identitaria”, ha detto Schlein al Monk di Roma elencando i principi del "suo" Pd: difesa dei diritti civili, redistribuzione della ricchezza e lotta al cambiamento climatico, cambiamento del “modello di sviluppo neoliberista, assolutamente insostenibile per la vita delle persone e del pianeta”.

 

Non possono mancare gli attacchi a Giorgia Meloni, che per la candidata alla guida del Pd è "una premier donna che non difende le donne". "Non ce ne facciamo niente di una premier donna che non difende le donne, a partire dal loro corpo", attacca Schlein che allude alla legge 194 sull’aborto, sorvolando naturalmente sul fatto che Meloni ha già detto di non volerla modificare. “Se Giorgia Meloni vuole aiutare le donne perché non approva un congedo paritario di mesi, come in Spagna e in Finlandia? Quella si che è una misura che aiuta le donne", afferma come se il Pd non fosse stato per dieci anni al governo. Ce n'è anche per il contenzioso giudiziario tra il premier e Saviano: “Mi auguro che Meloni voglia ritirare la querela, non si possono colpire scrittori e scrittrici”.

 

Non poteva mancare il messaggio di fumo a Giuseppe Conte e al Movimento 5 stelle: il Reddito di cittadinanza “ha impedito a un milione di persone di scivolare verso la povertà”. Portaa chiusa a Matteo Renzi: "Dice di averci portato in Parlamento, ma a portarmi in Parlamento furono 50 mila preferenze". Renzi, sentenzia Schlein, "ha ridotto il Pd in macerie e poi se n’è andato”. 

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