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L'Aria Che Tira, Bertinotti choc sul caso Soumahoro: "Così la sinistra ha perso la testa"

Giada Oricchio
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“La sinistra ha perso la testa”: è severissimo il giudizio di Fausto Bertinotti sullo stato di salute della sinistra italiana con il PD senza identità superato dal M5s nei sondaggi. Il già presidente della Camera, ospite della trasmissione “L’Aria che Tira”, martedì 29 novembre, ha riservato aspre critiche al governo di destra-centro guidato da Giorgia Meloni  (“Mi colpisce la differenza enorme tra l'autorevolezza di cui il Presidente del Consiglio gode e la povertà e la pochezza della sua politica”) e randellato ancora più forte l’opposizione. Tutto è partito dal caso Soumahoro, elevato a eroe da una sinistra in disperata cerca di autore: “La destra ha messo il casco, la sinistra ha perso la testa… ma da mo’! Da mo’! Non sa più leggere il conflitto” ha detto Bertinotti aggiungendo: “Le forze di opposizione sono in preda a faide, in competizione tra di loro, ma incapaci di portare questa competizione in piazza”.

Sul caso di Aboubakar Soumahoro, l’ex segretario di Rifondazione comunista è stato lapidario: “La vicenda deve essere indagata e non ci può essere complicità o copertura” ed è ricorso a una metafora: “Detto questo però andrebbe rifiutata la propensione dei ceti conservatori benpensanti secondo cui bisogna cercare la volpe sotto l’ascella in chi fa del bene per potere mettere sotto accusa l’intero sistema. Se c’è uno che fa del bene, è meglio trovargli un difetto così ci alleggerisce tutti”.

La conduttrice Myrta Merlino ha rilanciato: “E’ stridente il racconto tra ciò che sta venendo fuori (sulle coop della famiglia Soumahoro dove i migranti venivano maltrattati , nda) e quello che rappresenta Soumahoro stesso”. In riferimento alla rivendicazione dell’ex bracciante italo-ivoriano sul diritto alla moda e all’eleganza da parte della moglie che su Instagram mostrava abiti e borse firmate, Bertinotti si è levato un sassolino dalle scarpe: “L’ostentazione del lusso è scandalosa, l’eleganza è una dote. L’errore grave della sinistra è quella di essersi sottomessa alla logica di mercato, invece di selezionare il ceto dirigente in base alla formazione e alla cultura, si è attaccata a ciò che diventa popolare. Come se fosse su un grande magazine”.

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