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L'Aria che Tira, Specchia e il sospetto sui migranti: “Con Meloni sbarchi aumentati del 35%”

Valentina Bertoli
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L’emergenza nei porti di Catania si fa sentire. Ore di difficoltà ed aspri dibattiti. Il tema dell’immigrazione non può essere sottovalutato ed è, senza ombra di dubbio, una delle questioni più urgenti che il governo Meloni dovrà affrontare. È intorno al porto di Catania che si gioca il braccio di ferro tra il governo Meloni e la vita di 1.080 naufraghi salvati da quattro navi Ong. Al «molo di levante» è attraccata la Humanity 1. A quello «sporgente centrale» la Geo Barents, di Medici senza frontiere. A poche miglia dalle coste del capoluogo siciliano ci sono la Rise Above, entrata venerdì nelle acque territoriali italiane, e la Ocean Viking, che si trova ancora in acque internazionali. A “L’Aria che tira”, programma condotto da Myrta Merlino e contenitore che dedica ampio spazio alle notizie di attualità, interviene Francesco Specchia. Il giornalista del quotidiano Libero, dopo aver ascoltato gli allarmanti numeri degli sbarchi in Italia da agosto ad ottobre 2022 (44.000), ha provato a rasserenare il pubblico in ascolto ricordando che: “Da quando è entrata in carica Giorgia Meloni, gli sbarchi sono aumentati del 35%”.

 

 

Specchia ha allora chiarito meglio il suo punto di vista: “Quella del governo è una sorta di spinta nei confronti dell'Unione Europea per cercare di addivenire agli accordi di distribuzione dei migranti. La Francia lo sta già facendo, in parte. La Germania ha chiesto di farli sbarcare”. Il giornalista, in collegamento, sollecitato da Merlino, non è sembrato sorpreso dalle decisioni del premier: “Ci sono dei movimenti e c’è un’azione di discontinuità con Lamorgese, ma Meloni fa Meloni”. Poi ha continuato: “Ormai le Ong appongono all’interpretazione della norma del governo italiano lo status di naufrago. Per essere naufrago, secondo il diritto del mare, deve esserci uno stato di necessità, uno di emergenza e uno di precaria condizione fisica, attestato dai medici. Sono state prese 179 persone, quelle soggette alle leggi. Inoltre c’è una pattuglia di medici pronti ad intervenire di nuovo. Effettivamente si sta adempiendo a tutti gli obblighi di legge”.

 

 

La conduttrice, incredula, ha pesato le parole e ha ammesso: “Noi facciamo un braccio di ferro con l’Europa, ma trovo difficile accettare che lo facciamo sulla pelle di disperati”. Specchia, deciso, ha ribattuto: “Bisogna cominciare da qualche parte o iniziamo a violare le norme”. 

 

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