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Tagadà, la provocazione di Senaldi sul Covid: “Dove si è laureato in medicina Mattarella?”

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Il condirettore di Libero Pietro Senadi, ospite di Tagadà nella puntata di venerdì 28 ottobre su La7, commenta le parole del capo dello Stato e le decisioni del Governo sul Covid. Nel suo intervento di questa mattina alla Celebrazione de "I Giorni della Ricerca", Mattarella, ha ricordato come il virus non è stato sconfitto e ha sottolineato la necessità di mantenere alta sicurezza per le persone fragili e per gli anziani. "La scienza è decisiva su questa sfida" ha ricordato il presidente della Repubblica.  
 

 

Senaldi commenta la decisione del ministro Schillaci di eliminare il bollettino quotidiano sul Covid. "Ho intervistato il direttore dell'Inmi Spallanzani di Roma Francesco Vaia che mi aveva detto che sarebbe stato favorevole all'eliminazione del bollettino quotidiano sui morti di Covid poiché non era necessario e depistante. Il bollettino riporta infatti quanti sono i deceduti da positivi: noi sappiamo che i morti di Covid non sono le persone decedute a causa del virus ma quelle decedute che avevano il Covid che è un'altra cosa" spiega il condirettore di Libero. "Anche le persone che lavorano in ospedale affermano che i decessi per Covid avvengono su persone avanti con gli anni e che hanno altre patologie e quindi che presentano un quadro clinico già compromesso. Penso che sia questo il ragionamento alla base delle scelte del governo sul Covid. Non è una malattia mortale se non in rarissimi casi, è mortale come l'influenza, è così che dobbiamo comportarci se no facciamo i vedovi del Covid" conclude Senaldi. 

La conduttrice Tiziana Panella provoca Senaldi chiedendogli: "Ma quindi il discorso di Mattarella è sbagliato?" Senaldi sorride e risponde: "Non mi far dire che il Capo dello Stato sbaglia, piuttosto chiedimi dove si è laureato in medicina... Il punto comunque è che da due anni e mezzo ad oggi ogni settimana intervisto un esperto o un luminare: ho iniziato a febbraio 2020  con l'ex ministro della Salute Sirchia che mi disse: è molto semplice è un'epidemia. Dopo due anni e mezzo, a furia di variazioni, il virus ha perso quasi totalmente la sua forza letale. È questo è avvenuto per tutte le epidemie della storia, potrebbe avvenire anche per questa. E aveva ragione" afferma Senaldi.

  

 

 

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