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Otto e mezzo, fiumi d'odio su Meloni. Montanari: Stato di matrice fascista

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Il governo di Giorgia Meloni nei suoi primi passi mostra "due volti", quello che strizza l'occhio agli evasori e quello della repressione del dissenso: insomma, un esecutivo forte con i deboli e debole con i forti... Tomaso Montanari, idolo della sinistra radical chic, torna sulle barricate per sparare a zero contro il centrodestra e snocciola il solito campionario delle accuse nel talk di La7 condotto da Lilli Gruber Otto e mezzo. 

 

Il rettore dell'università per stranieri di Siena mette insieme l'innalzamento del tetto del contante proposto dalla Lega e avallato dalla premier, la stretta sull'immigrazione clandestina e gli scontri tra studenti e polizia visti alla Sapienza: "È un governo che indica uno Stato debole con i ricchi e forte con i poveri, con i neri e gli stranieri... Il peggio che ci può essere", attacca Montanari che vede "due destre" al governo, quella "ultraliberista" e quella "autoritaria e securitaria" delle "manganellate agli studenti". Uno Stato "di matrice fascista" arriva a dire lo storico dell'arte. 

 

Neanche a dirlo, Montanari rilancia le parole in Senato dell'ex pm del processo a carico di Giulio Andreotti, Roberto Scarpinato del M5s: "Ha tracciato la genealogia fascista ed eversiva di questa destra e la lunga notte da cui emerge il progetto di una Repubblica presidenziale e autoritaria", ripete compiaciuto il rettore rilanciando l'ossessione della sinistra per il pericolo democratico. Spauracchio agitato in campagna elettorale e oltre, che ha fatto crollare il Pd e la sua coalizioni alle elezioni politiche del 25 settembre. 

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