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Otto e mezzo, “da neuro-deliri”. Marco Travaglio disintegra il Copasir: soldi buttati, il nuovo MinCulPop

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Il Copasir e la sua mossa sulla guerra russo-ucraina di indire delle audizioni per un approfondimento per verificare eventuali ingerenze straniere sono al centro della puntata del 4 maggio di Otto e mezzo, talk show che vede Lilli Gruber alla conduzione. La giornalista chiede conto di tale iniziativa a Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano: “Chi l'ha concepita è pronto per la neuro-deliri. Il Copasir è il comitato che controlla i servizi segreti italiani, cioè le nostre spie. Se ci fossero spie russe sarebbe dubbia la sua competenza, ma questi si occupano di chi devono invitare nei talk show e nelle trasmissioni televisive i conduttori? Quali sono gli ospiti, quale domande bisogna fargli, quale risposte sono da accettare? Ma stiamo scherzando? Se anche fossero tutte spie i russi che vengono invitati nelle televisioni come possono spiare in collegamento contro i nostri talk, al massimo possono parlare e dire le loro cose. Generalmente, visto il livello di libertà che c’è in Russia diranno cose a favore di Vladimir Putin, se poi è addirittura Lavrov a parlare non ci vuole il Copasir per intuire che sarà a favore di Putin. Vorrei capire di cosa si occupano, cosa fanno, come spendono i soldi che gli versiamo ogni mese? Questi parlamentari sono soprattuto del Pd. Di che cosa stanno parlando?”.

 

 

Travaglio è un fiume in piena e nel corso della puntata cita anche il numero 2 del regime nazista Hermann Goering: “Noi facciamo il nostro mestiere e mettiamo a disposizione dell’opinione pubblica dei punti di vista per capire quello che sta succedendo e come può finire il tutto. Se ci fosse stato il Copasir nel 1923 Giulio De Benedetti, giornalista ebreo, non avrebbe potuto intervistare Adolf Hitler. Poi Enzo Biagi non avrebbe potuto intervistare Gheddafi, Oriana Fallaci non avrebbe potuto intervistare l’Ayatollah Khomeini e Gheddafi, Indro Montanelli ad intervistare il dittatore Francisco Franco… Menomale che non c’era il Copasir. Per fortuna i parlamentari si occupavano dei servizi segreti e non dei servizi dei giornalisti, se Dio vuole siamo in grado di scegliere da soli gli argomenti”.

 

 

“La propaganda russa - si infervora ancora il giornalista - mi fa lo stesso effetto di quella ucraina. Il Copasir si vuol trasformare in MinCulPop. Papa Francesco parla in modo chiaro, il Copasir dovrebbe occuparsi di questo signore vestito di bianco. Il movimento pacifista esiste già, il M5S nato il 4 ottobre. Perché mandiamo solo le armi agli ucraini e non ai Curdi?”.

 

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