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Sanità allo sfascio, l'invito di Cicchitto: il governo decida di prendere i fondi del Mes

Fabrizio Cicchitto
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Come più di un mese fa avevamo previsto su questo giornale, riprende il contagio Covid malgrado la temperatura primaverile. L'epidemologo dell'Università di Milano Carlo La Vecchia ha rilevato che nella settimana fra la fine di settembre è l'inizio di ottobre le infezioni sono aumentate del 58 per cento, circa 32 mila al giorno, al netto di coloro che non si dichiarano. Per la fine del mese di ottobre, sempre secondo il professor La Vecchia, «avremo 80 mila casi al giorno». Con l'arrivo del freddo le cose rischiano di complicarsi ulteriormente. La scuola è uno dei centri di contagio. Purtroppo ogni anno le cose si ripetono per l'assenza di interventi. Adesso nelle scuole sono rientrati i professori no vax mentre sono state eliminate le mascherine che peraltro sono state azzerate anche nei trasporti, nei locali al chiuso, e rispetto agli assembramenti come dimostrano i concerti e le partite di calcio. Ora c'è' qualcosa di inesplicabile in tutto ciò. In Cina si persegue tuttora l'eliminazione totale del Covid, per cui anche in città di piccolo rilievo vengono ancora effettuati i lockdown. Proprio perché negli Usa e in Europa non si persegue una linea così rigida, non si capisce perché in Italia vengono smantellate anche tutte le misure precauzionali, ma il punto più discutibile è costituito dal fatto che a distanza di ben due anni non sono stati fatti interventi strutturali di un qualche rilievo. Ci riferiamo al miglioramento dei trasporti pubblici e all'aerazione nelle scuole. Con l'arrivo del freddo nelle scuole l'alternativa sarà del tutto perdente perché o rimarranno chiuse le finestre e le aule e quindi aumenteranno i contagi da Covid per studenti e professori privi di mascherine oppure verranno aperte le finestre con il rischio di influenze e di polmoniti. Invece nelle poche scuole dove sono stati realizzati impianti di areazione i risultati sono stati ottimi.

 

 

Ma nella sanità le cose vanno male al di là del problema del Covid. Mancano infermieri medici specie per i pronti soccorsi e per la medicina territoriale. Una ricerca della Confindustria di qualche tempo fa ha messo in evidenza che una parte cospicua delle strutture ospedaliere sono obsolete. Allora, anche se è stata bloccata la tendenza ai tagli selvaggi nella sanità (vedi le campagne di Repubblica e dell'Espresso) tuttavia per di più in presenza del Covid gli aumenti della spesa effettuati in questi ultimi tempi sono insufficienti. Allora perché il governo in formazione non riprende la proposta del Mes che consiste in ben 37 miliardi tutti destinati alla sanità?. Sappiamo bene che nel passato non se ne è fatto niente per l'opposizione del M5S, della Lega e di Fratelli d'Italia. Questi partiti si sono opposti perché il Mes avrebbe attirato sull'Italia il controllo della Trojka. Allora a parte il fatto che comunque - ciò può piacere o non piacere - un condizionamento europeo sulla nostra politica economica c'è sempre, tuttavia se il controllo così concentrato sulla reale destinazione delle risorse del Mes alla sanità non vediamo quale regione c'è per esorcizzarlo.

 

 

Poi, al di là delle polemiche ideologiche sui rapporti tra l'Europa e gli Stati nazionali, si preferisce dimenticare che noi, diversamente dalla Spagna e dal Portogallo, siamo risultati sempre incapaci di spendere i fondi che ci venivano dalla Europa. Ma i paradossi non si fermano qua. Noi siamo il Paese che alla Università pratica il numero chiuso per la facoltà di Medicina e poi ci troviamo di fronte ad una terribile carenza di medici e, siccome non c'è limite al grottesco, la Regione Calabria e costretta a ingaggiare 500 medici cubani. Di conseguenza sarebbe auspicabile una riflessione complessiva sul tema sanitario invece di dar luogo ad una altra rissa riguardante l'uso delle mascherine, il green pass e addirittura la validità o meno dei vaccini.

 

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