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Roberto Da Crema, il ritorno del Baffo: "Quando vendetti un orologio a Berlusconi"

Negli anni Novanta la sua voce e il suo inconfondibile rantolo risuonavano nei salotti e nelle cucine degli italiani. È Roberto Da Crema, pioniere delle televendite e personaggio che ha segnato il costume e la comunicazione, tanto che Antonio Ricci lo ha voluto a Striscia la Notizia per commentare a modo suo le "Robe dell’altro mondo". Il Baffo è venuto a trovarci nella nostra edicola di Piazza Colonna ed è un fiume in piena di aneddoti e ricordi sorprendenti. Come quell'abbraccio misterioso dell'allora presidente picconatore Francesco Cossiga davanti a Palazzo Chigi e la chiamata di Marco Pannella e Vittorio Sgarbi per una clamorosa candidatura in politica. Accusato di essere l'emblema del trash in tv ("ma è la vita che è trash!"), Da Crema dal suo negozio nel tubo catodico ha venduto di tutto agli italiani. Anche a Silvio Berlusconi... Sentite cosa ha raccontato il Baffo a Valentina Bertoli e Davide Di Santo.

«Questo luogo mi ricorda una cosa strana - racconta - Sarà stato una ventina di anni fa e mi trovavo proprio qui, davanti a Palazzo Chigi. C’era un grande trambusto di polizia e forze dell’ordine per il presidente Francesco Cossiga e io ero lì a guardarlo, in prima fila. A un certo punto si è staccato un attimo dal cordone di polizia per venire ad abbracciarmi. Non ho mai saputo perché. Forse perché anni prima le mie televendite andavano su Sardegna 1. Comunque mi sono emozionato, il contadino abbracciato da un presidente».

Non avrà mica venduto un orologio o uno stendino al presidente picconatore?
«Non lo so! Tanti personaggi noti hanno comprato da me. Qualche nome? Ezio Greggio, Loredana Berté, Raimondo Vianello, Elio di Elio e le storie tese. Tra i politici uno su tutti: Silvio Berlusconi».

E cosa ha comprato il Cavaliere?
«Un orologio. Non era prezioso, era un’imitazione vera, dichiarata e certificata! Lo pubblicizzavo dicendo: non è il Daytona (famoso Rolex, ndr). E lo comprò anche Berlusconi. Vianello invece prese un carico di giubbotti per tutta la famiglia ma chiese espressamente che doveva portarglieli il Baffo. Mi sono presentato col camioncino...».

La sua popolarità in quegli anni era altissima. Proposte di entrare in politica?
«Siamo nel ’92 e ricevo una telefonata a casa da Vittorio Sgarbi. Mi passa Marco Pannella che mi dice espressamente che mi vuole candidare. Gli rispondo che non voglio entrare in un partito, e lui replica: "Non è un partito, è un movimento". Non accettai, ma per qualche anno mi sono sentito un po’ radicale».

Come nasce il Baffo televenditore?
«Ho iniziato da bambino con mio zio Rino al mercato di Stradella, vendevo le fette di anguria. Poi ho fatto il porta-a-porta, per dieci anni ho suonato campanelli, e le fiere di paese. Tutto cambia quando vendo un attrezzo per fare l’idromassaggio nella vasca alla moglie del dottor Balogno, che aveva Telecomo-Cremona. Era il 1984. Non capiva come avessi fatto visto che aveva in casa una jacuzzi. E iniziammo così, in uno studiolo dove c’era solo la telecamera».

Come andò?
«Nelle fiere fermavo 100 persone al giorno. Quando andava bene vendevo una pedana idromassaggio. Ed erano 540mila lire. Con la prima televendita di 15 minuti ne ho vendute 18, quello che facevo in 10 mesi. Balogno fiutò l’affare, mi offrì due milioni al mese per diventare suo dipendente. Gli risposi: "Quanto costa la tua tv al mese?". Così presi gli spazi per le mie televendite mandando le cassette in oltre 100 tv locali di tutta Italia».

Così comincia l'epopea del Baffo, arruolato anche dal Gotha della finanza per spiegare ai manager come si vende...
«Mi chiamarono al circolo culturale della Bocconi. In prima fila c’erano nomi come Tronchetti Provera e Moratti. Alla fine avevo le tasche piene di biglietti da visita. Mia madre non ci vedeva bene, lavò tutto in lavatrice e addio numeri».

Torniamo alla politica. Chi vende meglio la sua idea, Giorgia Meloni o Elly Schlein?
«Secondo me è più furbetta la Schlein, perché all’opposizione può dire di tutto tanto non deve realizzarlo. La Meloni invece deve governare ed è sempre difficile, in tutti i Paesi del mondo. Guardate Trump».

Lui che comunicatore è?
«È un venditore incredibile. Esagera un po’, mi piacerebbe vedere se la spara grossa anche quando fa le trattative vere, segrete, con Putin o Netanyahu».

Si parla spesso di tv trash. Cosa ne pensa?
«Non è un’offesa. Sgarbi per esempio ha una cultura incredibile ma è trash. Siamo così. Facciamo ridere, la spariamo grossa: è la vita che è trash».

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