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Così il coronavirus cambia le nostre abitudini

emergenza coronavirus

Maurizio Costanzo
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Avete visto com'è facile abituarsi ai nuovi appuntamenti? Ormai non c'è pomeriggio che, alle 18.00, non facciamo in modo di trovarci vicino a un televisore per ascoltare il punto sul coronavirus fatto dalla Protezione Civile. Detto questo, sarà un'abitudine che perderemo volentieri non appena la pandemia sarà conclusa.  Per approfondire leggi anche: Fontana: in Lombardia non cambia nulla  Avrete notato che è, attualmente, abbastanza in disuso la frase «Come stai?», dal momento che già stare in piedi e parlare con l'altra persona, vuol dire star bene. Poi, gli aggettivi. Da sempre essere positivo era un valore ed essere negativo un disvalore. Oggi è esattamente il contrario. Il positivo spaventa e il negativo rallegra.

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