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La rivincita dei rosati, qualità e appeal

Paolo Zappitelli
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È stato per decenni considerato un vino di seconda scelta, buono, se andava bene, per qualche aperitivo estivo. Piano piano, però, i vini rosati stanno conquistando l'apprezzamento di critici, sommelier e soprattutto del pubblico, uscendo dalla nicchia dove erano stati confinati. Merito senz'altro dei produttori che hanno iniziato a investire sui rosè migliorandone soprattutto la qualità. Una crescita certificata anche dal patto stretto fra i cinque maggiori distretti dei rosati autoctoni italiani (Bardolino, Valtènesi, Cerasuolo d'Abruzzo, Castel del Monte e Salice Salentino), segno della volontà di unire le forze per scommettere su questo mercato. E un'ulteriore segno di attenzione è la nascita dell'«Associazione Vino Rosa Italiano», idea nata da un gruppo di «uomini del vino» guidati dal sommelier Carmelo Sgondurra. «Quando qualche anno fa iniziai a degustare, classificare e scoprire i vini rosati italiani - racconta - e si aprì un mondo fantastico ad ogni scoperta. L'idea di parlarne ci venne durante le stesure delle migliaia di schede di degustazione mentre realizzavamo la guida "Rosa Rosati Rosè". Unire sotto una bandiera nazionale tutte le anime della produzione italiana di questi vini sarà un'impresa "titanica", discutevamo, viste le differenziazioni che ogni territorio esige. Ma non ci siamo arresi e abbiamo fondato l'Associazione, un sodalizio nazionale di produttori che valorizzi i vini rosati di qualità». La produzione mondiale del rosè si aggira intorno ai 24 milioni di ettolitri, secondo i dati forniti dall'Osservatorio economico mondiale dei vini rosati, e l'Italia contribuisce con un 10%. A livello europeo siamo al terzo posto per produzione, dopo Francia e Spagna, anche se il consumo interno fatica a superare il 5%. Il trend è comunque in crescita: le donne sono il 73% mentre gli acquirenti uomini il 67% (Indagine di Nomisma Wine Monitor). Inoltre piace ai Millennians Pink per il suo facile approccio verso i consumatori meno esperti, mentre le enoteche italiane hanno registrato un aumento di richieste tra il 2014 ad oggi stimato tra il 10 e il 20%. Un dato in continua crescita, basti pensare che nel 2017 sono stati venduti 28 milioni di litri di rosato fermo (con una crescita del 1,9%) e quasi 8 milioni di litri di rosato frizzante (con una crescita del 3,9%) con incrementi a valore rispettivi del 3,6% e del 2,3%. I vini rosati più acquistati su Tannico (leader nella vendita di vini online) sono quelli provenienti dalla Provenza (20%), seguiti da quelli prodotti in Puglia (17%), Sicilia (14%), Abruzzo (11%), Sardegna e Alto Adige (9%), Lombardia e Toscana (8%), Campania (4%).

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