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di Simona Caporilli Chi sono i nuovi «Fratelli d'Italia»? Se lo sono chiesto Aldo Cazzullo, Giovanni Minoli e Annalisa Bruchi, nello stendere la scaletta del nuovo programma che andrà in onda da domani alle 23.30 su Raidue.

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Ilprimo la trasmissione (alla sua seconda edizione) l'ha prodotta, gli altri due hanno collaborato attivamente, chi presentando e chi intervistando i personaggi che danno lustro al Bel Paese. Le risposte stanno tutte nella ricca lista di nomi dei protagonisti. Non solo Risorgimento - occorre premetterlo - nella scaletta delle personalità che saranno presenti in studio, al tramonto dei festeggiamenti per il nostro 150° dell'Unità. Si parte, infatti, con Cesare Prandelli, che racconta il suo «antenato» Enzo Bearzot. Parlando del privato, Prandelli si sbottona e racconta la lunga malattia che ha interessato la moglie. Il confronto è a due. Se Prandelli racconta Bearzot, Massimo Ranieri fa lo stesso con Enrico Caruso. Luigi Ciotti, mentre sintetizza la vita di Lorenzo Milani, racconta anche la sua personale lotta alla mafia nel Sud. Agli antipodi, almeno apparente- mente, due personaggi come Caparezza e Modugno: se del secondo già sappiamo tutto, per quanto riguarda il primo stupisce la cultura vasta (e una battuta: rispondendo alla domanda della conduttrice Annalisa Bruchi su un possibile esordio in politica, ha risposto così: «Se mi candidassi? Il mio motto sarebbe "non vi farò alcun favore!"») . Renzo Arbore, attaccato ai suoi «cugini» partenopei (in fondo, sebbene sia originario di Foggia, è un po' napoletano anche lui), ha preferito raccontare Roberto Murolo mentre l'attore Favino si è lanciato in un elogio a Gian Maria Volonté (il suo «Un cittadino al di sopra di ogni sospetto» ci ha fatto guadagnare l'Oscar) mentre Elio di Elio e le storie tese è tornato alle origini parlando del mitico Quartetto Cetra. Gli ingredienti per un successo ci sono tutti.

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