
Zelensky prova a rimediare: "Grati a Trump". Ma gli Usa stanno per tagliare tutti gli aiuti

Volodymyr Zelensky, forse conscio di averla fatta grossa accendendo lo scontro con Donald Trump nello Studio Ovale davanti alle telecamere, afferma che "a dispetto del dialogo duro", gli Usa restano "un partner strategico dell’Ucraina". Lo ha detto arrivando a Londra dove oggi incontra il premier britannico Keir Starmer. Ribadendo la sua gratitudine agli Stati Uniti, il leader ucraino su X ha anche ammesso di "comprendere" che Washington stia cercando il dialogo con Mosca. "Ma gli Stati Uniti hanno sempre parlato di ’pace attraverso la forza'. E insieme possiamo prendere misure forti contro Putin", ha dichiarato Zelensky che in precedenza aveva detto di volere gli Stati Uniti "più fermamente dalla nostra parte".
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"L’aiuto dell’America è stato fondamentale per aiutarci a sopravvivere, e voglio riconoscerlo. Nonostante il duro dialogo, rimaniamo partner strategici. Ma dobbiamo essere onesti e diretti l’uno con l’altro per capire veramente i nostri obiettivi comuni", scirve sui social Zelensky. "È fondamentale per noi avere il sostegno del presidente Trump. Lui vuole porre fine alla guerra, ma nessuno vuole la pace più di noi. Siamo noi a vivere questa guerra in Ucraina. È una lotta per la nostra libertà, per la nostra stessa sopravvivenza", scrive Zelensky. "Come disse una volta il presidente Reagan, ’la pace non è solo l’assenza di guerra'. Stiamo parlando di una pace giusta e duratura: libertà, giustizia e diritti umani per tutti. Un cessate il fuoco non funzionerà con Putin. Negli ultimi dieci anni ha infranto i cessate il fuoco 25 volte. Una vera pace è l’unica soluzione", ha detto ancora.
Basterà? L’amministrazione Trump infatti sta valutando di tagliare tutti i restanti aiuti militari all’Ucraina, anche quelli indiretti, dopo quanto accaduto ieri alla Casa Bianca. Un alto funzionario dell’amministrazione, parlando in forma anonima al Washington Post, ha affermato che la decisione, se presa, avrebbe ripercussioni su miliardi di dollari di radar, veicoli, munizioni e missili in attesa di spedizione a Kiev. Al New York Times un funzionario statunitense ha detto che tutti gli aiuti degli Stati Uniti, comprese le spedizioni finali di munizioni e attrezzature approvate dall’amministrazione Biden, potrebbero presto essere cancellati del tutto. Il rapporto del Nyt ha avvertito che Washington potrebbe anche porre fine al sostegno indiretto all’Ucraina, tra cui il finanziamento militare, la condivisione dell’intelligence, l’addestramento per le truppe e i piloti ucraini, il coordinamento militare statunitense degli aiuti internazionali da una base in Germania.
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Intanto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà domani a Londra: la mattina per un incontro bilaterale con il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, previsto alle ore 11 a Downing Street, e nel pomeriggio, a partire dalle 14, per partecipare al vertice sulla difesa comune europea e sulla sicurezza dell’Ucraina, convocato dallo stesso Starmer. Il summit, che si terrà a poche ore dal duro scontro nello Studio Ovale fra Trump e Zelensky, ha l’obiettivo di "portare avanti l’azione europea sull’Ucraina" e di ribadire "il nostro incrollabile sostegno collettivo per garantire una pace giusta e duratura e un accordo duraturo, che garantisca la futura sovranità e sicurezza dell’Ucraina". Sono stati invitati i leader di tutta l’Europa continentale, tra cui Francia, Germania, Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca, Romania, ma anche Turchia, oltre ai rappresentati di Nato (Mark Rutte) e Unione Europea (Ursula von der Leyen e Antonio Costa) e a Zelensky.
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