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Navalny, la madre si appella a Putin: restituiscimi il corpo. L'Italia convoca l'ambasciatore russo

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 Un appello disperato e rabbioso rivolto direttamente a Vladimir Putin. Lyudmila Navalnaya, la madre del dissidente russo ha registrato un video sotto la neve davanti alla colonia penale Ik-3 in Siberia, dove è deceduto il figlio in circostanze ancora da chiarire, chiedendo la restituzione del cadavere. "La soluzione della questione dipende solo da te. Fammi finalmente vedere mio figlio. Chiedo che il corpo di Alexei mi venga immediatamente restituito in modo che io possa seppellirlo in modo umano", ha dichiarato la donna rivolgendosi direttamente al capo del Cremlino. La vicenda legata alla morte di Alexei Nalvany, il cui fratello è stato inserito da Mosca nella lista dei ricercati, ha continuato a tenere banco sulla scena internazionale. La Casa Bianca ha chiesto "completa trasparenza" sulla morte mentre il presidente americano Joe Biden ha reso noto che venerdì gli Stati Uniti annunceranno un "importante pacchetto" di sanzioni contro la Russia dopo la morte in carcere del dissidente. L'Unione Europea ha convocato l'Incaricato d'Affari della missione della Federazione Russa a Bruxelles dicendosi "indignata" per l'accaduto. Lo stesso hanno fatto alcuni Paese membri dell'Ue fra cui l'Italia con la Farnesina che ha convocato l'ambasciatore russo a Roma, Alexei Paramonov. Il Cremlino ha risposto ribadendo che la Russia "non consentirà" nessuna indagine internazionale in merito alla morte di Navalny.

 

Un caso legato alla vicenda Navalny è scoppiato anche sul social network 'X' che ha sospeso, e poi riattivato dopo circa un'ora, il profilo ufficiale di Yulia Navalnaya, la vedova dell'attivista. La piattaforma ha poi spiegato che si è trattato di un errore in quanto "il meccanismo di difesa contro la manipolazione e lo spam ha erroneamente segnalato" che l'account in questione "violava le regole". "Lo abbiamo riattivato non appena siamo venuti a conoscenza dell'errore", ha precisato ancora 'X'. Contro Navalnaya si è scagliato il Cremlino che ha definito le accuse della donna contro Vladimir Putin per la morte del marito "rozze" e "infondate". I commenti "dell'addetto stampa dell'assassino non mi interessano", ha risposto sprezzante Navalnaya facendo riferimento al portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. Una morte sospetta in carcere è avvenuta anche in un penitenziario della Bielorussia dove è deceduto Igor Lednik, giornalista e oppositore del presidente Alexander Lukashenko. Il 64enne, ex membro del Partito socialdemocratico bielorusso, era recluso dal dicembre 2022 e doveva scontare una pena di tre anni di carcere per articoli giudicati "diffamanti" nei confronti del leader di Minsk. "Questa morte è un tragico simbolo della brutalità del regime di Lukashenko - ha affermato la dissidente bielorussa Svetlana Tsikhanouskaya - deve essere ritenuto responsabile di ogni morte, di ogni eroe perduto".

 

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