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Ucraina, bombe a grappolo "gesto disperato": l'ira dei russi con gli Usa

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Un nuovo tabù si è infranto, quello dell'invio all'Ucraina da parte degli Stati Uniti delle cluster bombs, le bombe a grappolo vietate da molti Paesi. Ordigni che in questa guerra sono stati usati massicciamente dall'esercito russo e in parte anche da quello di Kiev. Gli Stati Uniti hanno deciso di fornire bombe a grappolo all’Ucraina "per disperazione", ma la mossa non influenzerà la determinazione della Russia a raggiungere gli obiettivi della ’operazione militare speciale', come i russi chiamano l’invasione del Paese vicino: è il commento dell’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. "Le bombe a grappolo sono un gesto disperato. Questa misura racconta la storia che gli Stati Uniti e i loro ’satelliti' si sono resi conto di essere impotenti. Ma non vogliono ammettere i propri fallimenti e il fallimento dei tentativi delle forze ucraine di condurre un’offensiva contro le regioni russe. Da qui quest’ultima follia", riferisce l’agenzia russa Tass.

 

Una mossa che provoca reazioni contrastanti a Mosca e a Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per il nuovo pacchetto di aiuti militari dal valore di 800 milioni di dollari che comprendono anche le munizioni a grappolo. "Un tempestivo, ampio e necessario pacchetto di aiuti alla difesa dagli Stati Uniti. Siamo grati al popolo americano e al presidente Jo Biden per i passi decisivi che avvicinino l’Ucraina alla vittoria sul nemico e la democrazia alla vittoria sulla dittatura», ha scritto Zelensky su Twitter. «L’aumento delle capacità di difesa dell’Ucraina fornirà nuovi strumenti per liberare la nostra terra e per rendere la pace più vicina", ha aggiunto il leader ucraino. 

 

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